Brusca, sottoposto a indagine anche per il reato di tentata estorsione aggravata, capo del mandamento mafioso di San Giuseppe Jato, catturato il 20 maggio 1996, e’ stato condannato quale organizzatore ed esecutore materiale della strage di Capaci nella quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta. L’indagine è scaturita dalle intercettazioni effettuate nell’ambito della cattura del latitante Domenico Raccuglia, dalle quali è emersa la disponibilità da parte del nucleo familiare di Brusca di beni ancora non individuati.