“Oltre al dato del disavanzo del conto consuntivo – ha spiegato Di Giuseppantonio – occorre considerare che bisogna riconoscere debiti fuori bilancio già esaminati nel corso dell’anno 2009 e posti all’approfondimento della commissione consiliare competente e dei revisori dei conti per un totale di 1.435.843,40 euro; inoltre, nel corso del 2010 sono emersi e sono in corso di istruttoria ulteriori debiti per 1.418.093,31 euro. Il totale dunque ammonta a 8.094.588,36 euro”. Il debito diventa enerome se si condiderano i circa 10 milioni di euro che il Ministero dell’Interno dall’anno 2007 non ancora provvede a corrispondere i trasferimenti dovuti per l’ammontare di oltre 5 milioni, oltre al fatto che già risultano iscritti in bilancio, tra i residui attivi, entrate derivanti da sentenze per fitti arretrati dell’Istituto d’Arte di Chieti che il Comune deve ancora pagare, per un totale di circa 6 milioni, di cui 2,5 già spesi dall’amministrazione Coletti.
Per recuperare i 18 milioni di euro il presidente della Provincia punta alla vendita del patrimonio immobiliare e alla riscossione completa dei soldi che lo Stato e il Comune di Chieti devono all’ente.
“È la prima volta – ha spiegato Di giuseppantonio – che si determina un risultato negativo nella storia della Provincia di Chieti. Attualmente, fatti salvi i necessari approfondimenti richiesti anche dai revisori dei conti, è ipotizzabile che la Provincia si trovi in condizione di Ente strutturalmente deficitario, con conseguenze ulteriormente penalizzanti per l’organizzazione interna della Provincia e per le possibilità per l’amministrazione di svolgere una azione efficace per i cittadini, per le associazioni, per le imprese”.
Per il 2010 si punta al taglio delle spese e, soprattutto, degli sprechi, oltre alla tanto annunciata razionalizzazione dell’Ente. Ma con i tagli in Finanziaria sarà possibile recuperare 18 milioni di euro?