Rocca San Giovanni. E’ grande la preoccupazione che Emilio Pio Caravaggio e Roberto Nardone, dell’associazione SoS Costa dei Trabocchi, esprimono sul futuro della costa teatina e del suo parco.
“Siamo preoccupati” dicono “perché il parco della costa non è un pensiero astratto, ma è una concreta realizzazione di politiche e scelte per un futuro socialmente ed ecologicamente sostenibile che può finalmente armonizzare il nostro territorio e la nostra economia. Il nostro parco, demonizzato da dichiarazioni deliranti degli amministratori di San Vito e Rocca San Giovanni, invece di riposare soavemente tra le scartoffie ministeriali, può creare occupazione, bloccare la petrolizzazione a terra così come in mare, delineare un futuro adeguato alle prossime generazioni. Le dichiarazioni mistificatorie non servono, come le bugie sulla perimetrazione, le solite chiacchiere sui soldi che mancano, le dicerie sulla pista ciclabile ferma alle buone intenzioni, le volontarie dimenticanze sulla riserva della Grotta delle farfalle, che giace silenziosa tra ritardi e inadempienze mentre le altre riserve producono occupazione e cultura, le ricostruzioni parziali sui vincoli in previsione del parco in zone come la costa dove i vincoli sono già esistenti e puntualmente disattesi”.
Secondo l’associazione, vi è al contrario una tendenza all’eccessiva cementificazione, che si contrappone fortemente a quel concetto di sviluppo ecosostenibile.
“Silenzi e compromessi sottobanco” proseguono “come nel caso del San Vito Resort Village, una mega struttura che cambierà il volto di uno dei più belli e selvaggi promontori che si affacciano sull’Adriatico, Colle di Sande Vasse, descrivono l’assoluta inadeguatezza della politiche da dilettanti allo sbaraglio dei nostri amministratori. L’amministrazione della cosa pubblica è tutt’altra cosa, non si può barare con atteggiamenti ambigui. In gioco ci sono economia, sviluppo e posti di lavoro”.