Chieti. Lotta alla dipendenza dal gioco d’azzardo, un fenomeno patologico in netta espansione sul territorio provinciale, Confcommercio Chieti scende in campo per tutelare sia chi soffre di ludopatia che i gestori dei locali commerciali in cui ci sono slot-machine.
“Chiediamo alla Regione di emanare subito una legge apposita- spiega Marisa Tiberio, presidente provinciale Confcommercio Chieti- che obblighi l’organizzazione di corsi anti-ludopatie per prevenire la dipendenza dal gioco d’azzardo che crea effetti devastanti per le famiglie e per il mondo del lavoro.” Per questo motivo Confcommercio Chieti ha protocollato una richiesta accorata, indirizzata al presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, affinché il governo regionale istituzionalizzi subito corsi anti-ludopatie rivolti ai numerosi gestori di sale slot sulla falsa riga di quanto già fatto, con successo, dalla Regione Lombardia. “Dove sono stati resi obbligatori corsi per chi ha slot-machine nel proprio locale così da poter gestire al meglio- aggiunge Tiberio- situazioni di rischio che coinvolgono i soggetti più fragili.”
Anche perché la ludopatia, ricorda Confcommercio, non risparmia gli imprenditori costretti a chiudere la propria attività. Anzi, sono loro i più colpiti, al pari di chi ha perso il lavoro, dalla dipendenza dal gioco d’azzardo.
“La colpa è di una sorta di stress correlato dell’imprenditore spiazzato, magari, dalle difficoltà del mercato del lavoro attuale- riprende Tiberio- che porta tanti soggetti a rifugiarsi nelle sale slot che continuano a moltiplicarsi nel nostro territorio.” Un problema serio denunciato con forza dalla Confcommercio teatina anche sul tavolo del Comitato provinciale dell’Inail che si è riunito nei giorni scorsi. Non basta. Confcommercio Chieti è andata oltre sottoscrivendo, in Provincia, un protocollo d’intesa contro la dipendenza femminile dal gioco d’azzardo promosso dalla consigliera di Parità Anna Rita Guarracino. “Confcommercio si è impegnata a divulgare una sorta di codice etico tra i propri associati obbligando moralmente, tra le altre cose, i gestori delle sale slot- dichiara Tiberio- a non prestare denaro ai giocatori, ad adottare strategie per favorire il controllo del tempo di gioco e a disincentivare il consumo di alcolici nello spazio slot. Buone prassi che aiutano anche i titolari di queste sale gioco.” Ora si aspetta che la Regione regolamenti corsi anti-ludopatie. “Confidiamo nel buon senso dell’amministrazione regionale e del presidente D’Alfonso. Il rilancio dell’economia locale non può non tener conto della lotta alle ludopatie”.