Villa Pini, interrogatorio Angelini: l’imprenditore non risponde

angeliniChieti. Si è avvalso della facoltà di non rispondere. Enzo Angelini ha scelto di non concedere argomenti alla Procura. L’interrogatorio di garanzia davanti al gip del tribunale di Chieti, Marina Valente, è durato una manciata di minuti, il tempo di aprire e chiudere, con la dichiarazione di non voler rispondere.

Poi l’ex magnate della sanità privata abruzzese è tornato nella sua villa di Francavilla al Mare dove si trova agli arresti domiciliari dallo scorso 27 aprile. Angelini, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Sabatino Ciprietti, è apparso provato. Imponente lo spiegamento di Guardia di Finanza e Digos. Ma c’erano, davanti alla porta dell’aula di Tribunale, anche due vigilantes assunti dalla figlia Chiara per vigilare sul padre. L’interrogatorio era fissato per le 9,30. Pochi minuti prima sono arrivati i magistrati del pool che indaga sulla bancarotta fraudolenta da oltre 100 milioni contestata ad Angelini in seguito al fallimento di Villa Pini srl: il procuratore capo Pietro Mennini e i sostituti Giuseppe Falasca e Andrea Dell’Orso. Angelini è stato fatto entrare invece dal retro del palazzo di Giustizna, accompagnato dall’avvocato Ciprietti, come prescritto dall’ordinanza che ha concesso ad Angelini il tragitto da Francavilla al Tribunale. Alle 9,20 è arrivato il Gip: circa un quarto d’ora, poi il giudice e’ stato il primo a lasciare l’aula. E’ stata quindi organizzata l’uscita di Angelini, coordinata dal colonnello della Guardia di Finanza, Gabriele Miseri e dalla Digos. Nessuna dichiarazione ha voluto rilasciare l’avvocato Ciprietti. Angelini, scortato, è stato fatto uscire dall’uscita secondaria e fatto salire su un’auto civetta dalla Guardia di Finanza per essere riaccompagnato a casa.

 

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