Inceneritore Lanciano, Forum dell’acqua: ‘Follia usare quello che si può riciclare’

Lanciano. “Usare i rifiuti con tecnologie riferibili all’incenerimento quando possono essere avviati al riciclo è una follia”, questa è la posizione del Forum Abruzzese dei Movimenti dell’Acqua in merito all’impianto proposto dalla società Camillo Marcantonio s.a.s. tra Lanciano e S. Eusanio del Sangro in provincia di Chieti e segnalato dall’associazione Nuovo Senso Civico.

L’impianto avrebbe una potenzialità annua di gestione dei rifiuti di 52.560 tonnellate anche se l’azienda sostiene che ne tratterà 33.000 circa. Userebbe Combustibile Solido Secondario – CSS proveniente dal trattamento dei rifiuti, sia attraverso l’acquisto sul mercato (prodotto già finito) sia producendolo esso stesso acquisendo e trattando in loco materiali plastici (il Plasmix e altre plastiche). Durante questo processo, secondo il progetto, potrebbero formarsi polveri e altri emissioni da raccogliere e trattare con cappe e filtri a maniche.

Poi questo materiale sarebbe introdotto in una camera di pirolisi, in questo caso senza emissioni, per la formazione di tre prodotti, il syngas (gas) pari, secondo ai dati forniti dall’azienda, al 78% della massa originaria dei rifiuti, il synoil (liquido) pari al 4% della massa iniziale e il char (solido) pari al 18%. Il syngas verrebbe bruciato in una caldaia per la produzione di energia elettrica con turbina a vapore, della potenza nominale di 4,990 MWe con emissioni in atmosfera. Invece le altre due componenti, il synoil, liquido, e il char, solido, pari a quasi ¼ della massa in entrata, (quindi circa 8.000 tonnellate/anno), resterebbero a loro volta come rifiuti da smaltire nuovamente in discarica o da bruciare in cementifici (con relative emissioni).

Ma come, l’impianto non si propone come via per abbandonare le discariche? Questa è l’ennesima prova che l’ideologia “inceneritorista” non funziona proprio, perché nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. In questo caso da rifiuti otteniamo altri rifiuti, tante emissioni e poca energia (il rendimento elettrico della caldaia è del 27%).

Infatti, dalla caldaia che brucia il syngas, secondo quanto riportato nello Studio di Impatto Ambientale del proponente, uscirebbe un flusso di fumi di 45.000 mc/ora (!). L’azienda ha depositato uno studio sulle ricadute degli inquinanti. I parametri considerati sono solo polveri, ossidi di azoto e ossidi di carbonio anche perché l’azienda dichiara che il syngas prodotto è equiparabile al metano. Quindi, per l’azienda, sarebbe come dire di installare, per le emissioni, una centrale di produzione elettrica a gas.

Su questo aspetto esprimiamo i nostri dubbi in quanto, secondo la bibliografia internazionale consultata, la qualità del syngas è molto variabile determinando l’emissione di altri tipi di inquinanti (ad esempio Idrocarburi Policiclici Aromatici).

Sempre per un primo commento allo Studio di Impatto Ambientale presentato dalla ditta facciamo notare che:
a)i dati relativi ai venti usati nel modello di ricaduta degli inquinanti al suolo sono derivati da elaborazioni statistiche (quindi soggette ad errori) dalle stazioni meteorologiche di Pescara e di Brindisi, per cui i modelli di ricaduta, anch’essi di tipo statistico, potrebbero essere del tutto irrealistici;
b)il sito scelto si trova esattamente tra due Siti di Interesse Comunitario (il Lago di Serranella e il Bosco di Mozzagrogna situati lungo il Sangro). Pensare di installare un nuovo capannone con tali emissioni in un territorio che dovrebbe fungere da corridoio ecologico ci pare del tutto errato;
c)il sito incide su uno dei pochi tratti ancora liberi di strutture pesanti della val di Sangro, dove, con minimi interventi di riqualificazione, sarebbe possibile far passare la pista ciclabile del Sangro per unire, ad uso turistico, la costa con l’interno. Già ora vi è una ciclovia usata dai bikers inaugurata due ani fa emolto apprezzata perché collega siti naturalisticamente importanti. Faremo passare i turisti a fianco ad un inceneritore?
d)I dati sulla qualità delle acque del Sangro risalgono al 2006 (!) quando sono disponibili dal sito WEB della Regione Abruzzo quelli del 2013 (e degli anni precedenti). Questo la dice lunga sull’accuratezza dello studio di impatto;
e)i dati sullo stato della qualità dell’aria nel territorio considerato citati nello studio risalgono al 2007 (Piano Regionale della Qualità dell’Aria). Si tratta non solo di dati molto vecchi ma anch’essi sono stati derivati da modelli statistici, quindi a loro volta oggetto di errore (e con qualità dei dati di partenza quanto meno dubbia, visto che allora la regione non aveva neanche a disposizione il catasto delle emissioni in atmosfera…).
f)Lo studio è del tutto carente relativamente alla componente della biodiversità nonostante vi siano ben due Siti di Interesse Comunitario a poche centinaia di metri (si allega mappa tratta dal SIA del proponente) dove sono presenti lupi, lontre, nibbi reali, aironi rossi, nitticore.

L’impianto viene descritto come all’avanguardia. Noi, invece, lo consideriamo, sulla base delle normative comunitarie, un intervento di retroguardia visto che nella gerarchia della gestione dei rifiuti il trattamento energetico è al penultimo posto seguito dalle discariche (alleghiamo nel testo l’incipit dell’articolo 4 della Direttiva 98/2008 “Rifiuti” della UE)). In realtà questo impianto si situa a cavallo tra penultimo ed ultimo posto visto che una parte consistente dei residui dovrà andare comunque in discarica.

Da anni l’Unione Europea ha deciso di uscire dall’incenerimento (e dalle tecnologie analoghe) perché in contrasto con l’idea di economia circolare e con le strategie di abbattimento delle emissioni di gas clima-alteranti come l’anidride carbonica che viene emessa in gran quantità da questi impianti. Infine facciamo notare che l’Abruzzo, come tutta Italia, ha un tale surplus di impianti per la produzione di energia elettrica (circa il 40% in più per potenza installata rispetto al necessario) tanto che diversi impianti rimangono fermi.

Qui lo studio di impatto ambientale integrale: http://ambiente.regione.abruzzo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=941:realizzazione-di-una-piattaforma-tecnologica-per-la-generazione-e-il-recupero-di-energia-da-combustibili-alternativi-localita-brecciaio-colle-campitelli-comune-di-lanciano-ch&catid=4:procedura-via&Itemid=2

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