Attenti alla truffa del Finto Guasto al Bancomat: È successo a Chieti ma può accadere ovunque

Truffe ai bancomat e presso i postamat ormai sono all’ordine del giorno. I truffatori cercano e trovano stratagemmi sempre più ingegnosi, e incredibilmente semplici nella loro attuazione, per spillare soldi a ignare vittime andate a prelevare i loro sudatissimi soldi. A Chieti sta imperversando la truffa del cash trapping, ecco cos’è. Fate molta attenzione perché potrebbe accadere a chiunque e ovunque.

mano che inserisce carta nel bancomat
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Negli ultimi tempi, la città di Chieti è stata presa di mira da una nuova ondata di truffe allo sportello bancomat. Questa volta, i malintenzionati utilizzano un ingegnoso stratagemma noto come “cash trapping” per mettere a segno i loro colpi. Finora, quattro uffici postali nella città sono stati vittime di questa pericolosa pratica. La Polizia Postale, preoccupata per l’escalation di questi eventi, sta lanciando un avvertimento ai cittadini e avviando indagini per identificare gli autori di queste truffe.

La truffa del cash trapping: come avviene

Nella città di Chieti si stanno moltiplicando i casi di cash trapping, un astuto raggiro che prende vita presso i bancomat. L’inganno ruota attorno a un meccanismo apparentemente semplice ma efficace. I truffatori inseriscono un piccolo oggetto metallico nell’apertura dell’erogatore delle banconote dello sportello del bancomat. Questo oggetto fa sì che le banconote rimangano intrappolate, impedendo all’utente di ritirarle. Inevitabilmente, l’utente crede che ci sia un problema tecnico e se ne va. In quel momento, il malvivente interviene e recupera le banconote una volta che la vittima si è allontanata dall’ATM.

un bancomat
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Le indagini sono in corso per individuare chi ci sia dietro a questi atti criminali. I truffatori hanno dimostrato una certa inventiva, passando dal metodo “cash trapping” tradizionale a una variante più sofisticata, definita “Cash Trapping 2”. Questa nuova versione coinvolge l’uso di due carte. Inizialmente, una carta viene inserita nell’ATM per aprire la bocchetta. A questo punto, i truffatori utilizzano una seconda carta, spesso clonata, per prelevare la massima quantità di denaro consentita in un giorno.

Quando l’ATM non restituisce questa seconda carta, la macchina attiva una modalità di autoprotezione che indirizza i soldi in un cassetto di recupero. Qui è dove entra in gioco l’oggetto metallico precedentemente installato: questo strumento intercetta il contante, permettendo ai truffatori di impadronirsene forzando la bocchetta dell’erogatore.

Queste tecniche dimostrano che bisogna stare attentissimi a qualsiasi particolare. In caso di possibili problemi tecnici, è bene informare addetti e impiegati per capire se effettivamente sia presente un guasto. La polizia sta collaborando intensamente per contrastare queste attività illegali e mettere in guardia i cittadini. Nel frattempo, si consiglia a tutti di prestare la massima attenzione quando si utilizzano gli sportelli bancomat e di riferire qualsiasi comportamento sospetto alle autorità competenti.

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