La recente ordinanza del Comune di Tortoreto, che aveva revocato la licenza musicale in possesso della frequentata discoteca sulla spiaggia, resta in vigore a tutti gli effetti. I giudici del Tar, infatti, hanno rigettato la richiesta di annullamento del provvedimento, attraverso una sospensiva, non ravvisando nella fattispecie elementi tali da accogliere l’istanza cautelare.
Qualche settimana fa, il presidente del tribunale amministrativo aveva congelato la revoca dell’ordinanza, ma in camera di consiglio (erano presenti gli avvocati Gabriele Rapali per il Comune, Fabrizio Antenucci ed Enrico Fiore Ioannoni per il Manakara) la richiesta di sospensiva è stata rigettata. Allo stato attuale, dunque, il Manakara non può fare musica. Ovviamente, il contenzioso va analizzato anche nel merito, ma i legali del Manakara hanno già annunciato un’opposizione al Consiglio di Stato.
L’ordinanza. Il rigetto della richiesta di sospensiva (il Comune aveva revocato la licenza per tre sforamenti degli orari musicali nell’estate del 2018, che come da regolamento prevedono tale sanzione) si basa su una serie di aspetti. Il più importante, come riportato nel dispositivo, riguarda il concetto di comparazione tra interesse pubblico e interesse privato. “Ad una valutazione comparativa dei contrapposti interessi”, si legge, “deve ritenersi prevalente l’interesse pubblico alla tutela della quiete pubblica e privata rispetto all’interesse privato alla prosecuzione dell’attività di intrattenimento musicale e danzante”.
Le reazioni. Il sindaco Domenico Piccioni, in maniera telegrafica, ha voluto ribadire” che non c’è nessun accanimento nei confronti dell’attività in questione. In ballo c’è il rispetto delle norme e dei regolamenti e di una serie di irregolarità riscontrate nella scorsa estate. Siamo stati attaccati da più parti, ma è stato semplicemente applicato il regolamento”.
Ben diversa la posizione degli avvocati del Manakara (Fabrizio Antenucci ed Enrico Fiore Ioannoni), che manifestano sorpresa e perplessità sul pronunciamento.
“La documentazione versata in atti”, scrivono i legali, “ dimostra palesemente come il Manakara sia rimasto vittima di un provvedimento assolutamente ingiusto, illegittimo e per nulla giustificato.
È bene ricordare come il regolamento preveda la sospensione della licenza per sette giorni all’atto della prima violazione. Di quattordici giorni all’atto della seconda e, in caso di ulteriore recidiva la revoca della stessa.
Ebbene le tre asserite violazioni sono state notificate in una unica volta, (nonostante fossero state, seppur asseritamente, commesse a distanza di quasi venti giorni) con l’evidente sottintesa finalità di procedere alla revoca della licenza. Così come in effetti accaduto.
Il tutto nella assoluta buona fede e regolarità della discoteca che proprio per quelle serate aveva provveduto a comunicare via Pec la deroga d’orario.
Il Comune si è aggrappato ad un pretesto (che tale rimane e siamo curiosi di sapere fino a quando) per il quale il locale non era in possesso del nulla osta e che a suo dire avrebbe dovuto essere rilasciato in seguito alla richiesta.
C’è un piccolo particolare in tutta la spiacevole vicenda: Il Comune di Tortoreto, secondo l’unica prassi consolidata, non ha mai rilasciato alcun nulla osta in favore di alcun locale della cittadina ritenendo sufficiente, fin dall’entrata in vigore del regolamento, la mera comunicazione della serata in deroga da parte dei gestori.
Aspetti documentali questi che, incredibilmente, non sono stati minimamente affrontati dal Tar. Tutto questo costringe il Manakara a ricorrere con urgenza al Consiglio di Stato per cercare di ottenere un provvedimento che possa salvare una stagione estiva così già gravemente compromessa dalle condizioni climatiche.
Sarebbe sicuramente opportuno poi, per il rappresentante del Comune di Tortoreto, riflettere seriamente sull’entità del danno procurato non solo all’imprenditore quanto piuttosto alla cittadina stessa, privata da oggi di un’attrattiva turistica di rilevanza nazionale, fiore all’occhiello della nostra costa e forte motore di spinta di un’economia che a Tortoreto va sempre più sprofondando in basso.
Quella di oggi è una ordinanza temporanea, laddove nel merito si dovesse ribaltare il risultato, il che appare allo stato assai probabile, la conta dei danni non sarà affatto uno scherzo”.