Teramo, le prime parole di Davide Ciaccia: “Cose che non dovrebbero accadere”

Il Teramo vince a Pontedera, ma prima della partita Davide Ciaccia, patron e proprietario biancorosso, è tornato a parlare dopo l’inchiesta della procura romana che lo ha investito nei giorni scorsi insieme al fratello Mario, su una presunta truffa milionaria sul Superbonus.

Intervistato per la prima volta da Tv6, Ciaccia ha così commentato quelle ore in cui era finito anche nel carcere di Ascoli, prima di essere scarcerato dal gip Lorenzo Prudenzano di Teramo: “Cosa posso dire… Noi sappiamo la nostra integrità morale ed onestà. Non voglio fare polemica, ma in un paese che si professa democratico queste cose non dovrebbero accadere. Voglio ringraziare i giudici, ma faccio fatica a parlare. Sono finite in questa situazione famiglie numerose. I giudici hanno dichiarato l’estraneità ai fatti, è successa una cosa di una gravità inverosimile”.

E ancora: “Noi siamo a Teramo perché siamo appassionati di calcio. Quello che provo lo porto dentro di me, ho grande amarezza perché questa cosa non doveva accadere a me. Se va avanti il progetto Teramo? Assolutamente, siamo più convinti di prima”.

Nei giorni scorsi, inoltre, un altro gip di Roma ha “liberato” il 60 per cento delle quote sociali del Teramo Calcio, finite sotto sequestro. Si attende il parere della Commissione Figc, entro il 13 dicembre, per chiudere di fatto l’acquisizione della maggioranza del club, nelle mani dell’ad Massimo Chierchia.

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