Corropoli. Domenica 5 dicembre alle ore 17,00 al cine teatro di Corropoli, nell’ambito del “caffè letterario” organizzato dall’assessorato alla cultura del Comune di Corropoli, chiusi dentro un nome e la loro storia, tornano i personaggi del libro “Oceano d’amore e i naviganti”, di Leo Nodari.
Personaggi, nomi, luoghi, emozioni, attimi, molto ben definiti dall’Autore ma nel contempo non definibili e mai definitivi, infinitamente sfaccettati. Personaggi che vivono a Roma, ma vivono ovunque, personaggi semplici e complessi, quanto mai reali, che popolano le nostre vite, le nostre vie, i nostri stessi condomini, bar, luoghi. Personaggi che palpitano come noi, vagano, oscillano, si tormentano, e come ognuno di noi lasciano una loro personale traccia nella loro unica e sempre diversa ed emozionante ricerca dell’amore. Una ricerca sana ma a volte vana, incontrollabile ma spesso inutile, entusiasmante e disperata ricerca, che offre attimi di felicità da barattare con attimi di tormento.
Eppure una ricerca che è vita, irrinunciabile, per questi “nomi” che rievocano gli spasimi serio-grotteschi dei più tipici personaggi pirandelliani, eloquenti molto più di un trattato di psicologia dell’essere, che sanno sviscerare attraverso le loro lacerazioni interne il tema del “chi sei” e del “chi sono”. Definire dei personaggi, descrivere delle emozioni, rendere statiche le pulsazioni del cuore, fissare le cose dell’amore che per antonomasia sono in un terreno in continuo movimento è sempre difficile. Lo è ancor di più per il “linguaggio scritto” molto limitante per il caleidoscopio umano che vorrebbe ogni volta poter affermare di una vicenda mille altre cose e mille altre sfaccettature finanche contraddittorie. Ma in queste sue descrizioni di storie vere, vissute e conosciute, Leo Nodari si dimostra ancora una volta un artista, un vero maestro, pur costretto a comprimere tra due costole di un libro un magma infinito e volatile di eventi e sensazioni e contesti, di inafferrabili molteplicità psichiche, di sensibilità diverse, di umane e reali e personali vicende umane. Pur essendo sempre difficile cogliere la natura, gli sguardi, la sofferenza di personaggi veri, pur essendo sempre difficile “parlare” di qualcuno pur con l’umiltà di chi sa che è in grado di capire solo ciò che gli è dato dalle sue personali peculiarità, posso e sono felice di poter dire che –finalmente- in questo Autore non emerge -perché non c’è- né l’illusoria pretesa né il tentativo di afferrare la realtà in se stessa usando “le tenaglie” dell’invenzione che gli sarebbero consentite dal romanzo.
L’autore, con la sua travolgente passione, riesce a penetrare ancora una volta il mondo dei suoi personaggi e della loro realtà, e subito il lettore si ritrova a vivere e non a vedere il “film” che si sta girando. Se il lettore accetterà di giocare con Lui e si lascerà andare e trasportare dall’onda delle immagini che si susseguono tumultuose, subito avvertirà il senso di comunità e di appartenenza ad una comune storia che gli invaderà pian piano la mente, fino a vivere la sensazione di essere spettatore in una platea affollata di una pièce teatrale rappresentata solo per lui, e che riguarda anche lui, anzi, proprio lui. Mentre le pagine scorrono veloci sotto gli occhi, ogni lettore che ha vissuto, vive e cerca ancora irrefrenabilmente l’amore, vivrà la messa in scena del suo mondo interno, pregno di conflitti, dinamiche pulsionali, movimenti difensivi, attraverso cui l’Autore in un equilibrio unico e irripetibile, talvolta armonico e fluente, talvolta stridente e dissonante trova il modo di rappresentare la vita: con i drammi e le gioie dell’amore. A volte ci si sente “voyeuse” più che spettatori autorizzati. Ma una volta presi dalla storia non ci si può esimere dal continuare a sbirciare dietro il sipario chiuso delle pagine che seguono per conoscere i nuovi personaggi che, uno dietro l’altro, prendono vita in questo libro-film. Personaggi che riusciranno a rianimare e far vibrare anche l’anima di chi si è arreso alla vita, di chi è stato sconfitto e fatica a rialzarsi, a chi si è chiuso in se stesso e non trova più stimoli; a chi ha ammutolito la sofferenza della vita e la paura dell’amore in una corazza di gelo.
Un bel libro. Ancora un bel romanzo di questo Autore che ancora una volta, da intellettuale rivendica il sacrosanto diritto suo, dei suoi personaggi e di tutti, di non “essere” mai, nella vita, una volta per tutte. Di poter tornare indietro. Di poter sempre sperare in un giorno diverso davvero, diverso dagli altri. Di non essere definito, etichettato, da valutazioni, critiche e giudizi fissi e preconcetti. E che, per questo, non concede nulla al fatuo né alla retorica. Un bel libro. Che sottilmente ci seduce ed abilmente ci affascina con l’atmosfera illusoria di voler regalare solo a noi, e non ad altri, le storie narrate in questo “film”, come se fosse stato “girato” solo per noi. Per accorgersi, giunti alla fine, che il “film” vive, e non è ancora concluso.