Le testate web non avranno la possibilità di partecipare al prossimo Vinitaly, in programma a Verona dal 25 al 28 marzo, al seguito della Regione Abruzzo, che ha preferito riservare tale beneficio alle televisioni private. A denunciarlo è il capogruppo Idv in Regione, Carlo Costantini, che punta i riflettori su quello che definisce il “paradosso della rete”.
“In paratica” spiega “dopo l’attacco delle chiavi di accesso gratuite alle agenzie di stampa, che la Regione avrebbe voluto togliere definitivamente a tutte le testate online, prosegue l’aggressione della stessa ad un sistema di informazione, quello della rete, evidentemente poco gradito a Chiodi ed ai suoi. Capisco che una passerella televisiva, senza contraddittorio, possa rivelarsi più produttiva; ma prima o poi anche loro dovranno rassegnarsi all’idea che il futuro dell’informazione è anche e soprattutto internet ed il web. Certo, sei in contraddittorio virtuale con chiunque decida di seguirti e, soprattutto, lasci una traccia indelebile di quello che dici. Ma non è proprio quello che manca alla politica in Abruzzo? Il coraggio di confrontare apertamente le idee con i cittadini e la responsabilità di fare esattamente quello che si è promesso? Forse è proprio questo il limite della rete: troppo libera e vera per essere utile all’informazione”.
Il commento di Cesare D’Alessandro, vicecapogruppo dell’Italia dei Valori al Consiglio regionale. “Il Vinitaly non è una passerella mediatica per i nostri governanti, ma una grande opportunità per i nostri vini e per gli operatori di settore a cui non devono essere rubati lo spazio e l’attenzione mass mediatica. Farebbe bene, quindi, Chiodi a non utilizzare le emittenti private come televisioni della giunta per dare spazio a se stesso ed agli assessori regionali di turno, approfittando di un evento che ha ben altri scopi . Ancor più grave, poi, come apprendo dal mio capogruppo in Consiglio regionale, la scelta di portare a Verona solo alcuni mezzi di comunicazione, escludendo ad esempio i quotidiani on line. Una discriminazione che non comprendiamo, ma che, tuttavia, rimette al centro dell’agenda politica la questione delle pressioni politiche sui media. Pressioni che, spesso, sono subdole e non evidenti, alle quali, però, non ci si può rassegnare. Per questo chiediamo al Presidente Chiodi, in nome dell’indipendenza di tutti gli organi di informazione e per la equa considerazione che va dato ad ognuno di essi, di fare una scelta: o tutti o nessuno”.
La replica dell’assessore regionale Mauro Febbo. “Carlo Costantini dovrebbe sapere che nessun componente della Giunta regionale si è mai sottratto al confronto e al contraddittorio. Ancora una volta però il capogruppo dell’Idv si lascia andare a dichiarazioni strumentali che agli occhi di chi le legge non sono altro che sermoni poco costruttivi. Il suo obiettivo, anche in questo caso, è quello di criticare l’azione governativa del Presidente Chiodi e dell’intera Giunta e questa volta lo fa chiamando in causa valori sacrosanti come la libertà di informazione. Intervengo non per difendere il Presidente, che non ne ha bisogno, ma solo ed esclusivamente perché il Vinitaly rientra nel novero delle attività di promozione promosse dalla Direzione Politiche agricole, quindi dal sottoscritto e pertanto me ne assumo tutte le responsabilità. Costantini si sbaglia di grosso quando dichiara che alle testate web è stata preclusa la possibilità di partecipare al seguito della Regione Abruzzo: questo sarebbe impensabile e soprattutto non rientra nei nostri compiti. Gli unici che possono e devono stare in vetrina in occasione del Vinitaly e del Sol sono i nostri produttori e nessuno ha intenzione di trasformare questi appuntamenti in terreni per lo scontro politico. Se è vero che il confronto con i cittadini è indispensabile per un amministratore al tempo stesso non credo sia il web, che resta uno strumento straordinario per la circolazione delle informazioni, l’unico luogo dove ciò possa avvenire. E comunque sono convinto che i siti internet regionali continueranno ad offrire anche in futuro, come fanno oggi, occasioni per dare apprezzamenti, critiche e suggerimenti al nostro lavoro. Mi sembra di capire, tra le righe, che per Costantini le emittenti televisive regionali non forniscano un’informazione libera e alla portata di tutti. Lui che appare molto spesso in tv sa benissimo che non è così e queste sue dichiarazioni costituiscono una vera e propria caduta di stile”.