Legge Comunitaria 2011: via libera dal Consiglio Regionale

consiglio_regionaleIl Consiglio regionale ha approvato, nella seduta odierna, la Legge Comunitaria 2011. Il provvedimento, che conta 130 articoli, è passato all’unanimità, dopo l’accordo raggiunto tra i vari Gruppi consiliari, che ha portato all’introduzione di alcuni emendamenti correttivi al progetto licenziato in Sesta Commissione.

La legge si propone l’obiettivo principale di armonizzare l’ordinamento regionale con il diritto dell’Unione europea su quattro grandi tematiche: ambiente, agricoltura, turismo e tutela della salute. Nel testo finale sono stati stralciati tutti i punti riguardanti l’elettromagnetismo (mantenendo in vigore l’attuale disciplina regionale) e apportate alcune modifiche alle disposizioni relative ai rifiuti.

“Esprimo profonda soddisfazione per l’approvazione della Legge regionale Comunitaria” ha commentato il presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano. “Un provvedimento di grande civiltà giuridica, che rinnoverà l’Abruzzo”.

Nel corso della stessa seduta, il Consiglio Regionale ha deciso ha approvato all’unanimità un progetto di legge già licenziato lo scorso 21 dicembre in Prima Commissione, che proroga fino al 31 dicembre 2012 l’autorizzazione provvisoria a quelle strutture sanitarie, che non hanno ancora ricevuto l’accreditamento definitivo da parte della Regione e vengono remunerate attraverso “progetti obiettivo”, che erogano una serie di prestazioni socio-sanitarie a soggetti svantaggiati e che rischiavano di sospendere l’attività alla fine di quest’anno.

L’Assemblea ha poi approvato, con i voti della maggioranza e l’astensione dell’opposizione, la proroga, fino al 30 settembre 2012, dell’incarico dei Commissari liquidatori degli enti strumentali soppressi lo scorso agosto.

Via libera, infine, al progetto di legge che esclude i Consorzi di bonifica dall’applicazione dell’Ici e dall’aumento dei canoni di concessione. Lo ha deciso il Consiglio regionale, con il solo voto contrario dell’Italia dei Valori. L’Assemblea ha poi approvato, con i voti della maggioranza, il bilancio di previsione 2011 dell’Agenzia Sanitaria regionale, oltre al finanziamento del fondo regionale del turismo (per un importo di 2 milioni e 800mila euro) e l’istituzione di un fondo di riserva di 220mila euro per le pendenze giudiziarie degli enti strumentali.

All’unanimità è stata inoltre approvata la legge per il sostegno della qualità e tracciabilità delle produzioni agricole abruzzesi. Un provvedimento che punta a rilanciare il settore agroalimentare, con la creazione di un marchio unico regionale. I gruppi di minoranza si sono, invece, astenuti sul provvedimento amministrativo che assegna un contributo di 700mila euro alle Province da destinare ai servizi di trasporto e assistenza scolastica qualificata per gli studenti disabili, o in situazione di svantaggio, che frequentano le scuole superiori.

 

Il commento dei consiglieri regionali Maurizio Acerbo (Prc) e Antonio Saia (Pdci). Al suo terzo passaggio in Consiglio Regionale è stata finalmente approvata la “legge comunitaria” ovviamente depurata delle norme controverse che ci avevano costretto alla presentazione di centinaia di emendamenti ostruzionistici.  Rispetto ai toni bellicosi della precedente seduta, è prevalso nel Pdl un atteggiamento più disponibile anche perchè un rinvio all’anno prossimo della legge avrebbe esposto l’Abruzzo a rischi di infrazione. Avendo la maggioranza finalmente accettato i nostri emendamenti abbiamo consentito una rapida approvazione del provvedimento. Dunque, niente via libera agli inceneritori, divieto di realizzare su aree agricole impianti di trattamento e lavorazione rifiuti che sono possibili solo nelle aree industriali e artigianali, presenza degli ambientalisti nel comitato tecnico di coordinamento regionale, niente monetizzazione del rischio ambientale, questi sono alcuni degli obiettivi raggiunti con i nostri emendamenti. Inoltre, sono stati stralciati su nostra tutti gli articoli relativi all’elettromagnetismo. E’ stato sventato il tentativo da parte della maggioranza di riscrivere la normativa regionale utilizzando uno strumento improprio come una legge di adeguamento alle normative comunitarie. La maggioranza ovviamente ha legittimamente tutto il diritto di ripresentare le sue proposte sui rifiuti o su altre materie ma attraverso provvedimenti ad hoc che consentano approfondimento e coinvolgimento dell’opinione pubblica nel dibattito. Noi continueremo a batterci per una politica dei rifiuti che ci collochi sulle frontiere più avanzate della riduzione, del riciclo e del riuso.

 

 

 

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