Pescara. “Nei prossimi giorni avvieremo un confronto sui territori con le Rsa territoriali e con le amministrazioni locali per dare vita ad una nuova offerta del trasporto pubblico locale”.
Lo annuncia il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale con delega ai Trasporti, Camillo D’Alessandro, secondo il quale “il primo alleato dei lavoratori è la Regione Abruzzo che, a differenza di quanto accaduto nel passato, si è assunta la responsabilità di cambiare tutto”.
D’Alessandro aggiunge “Troppe connivenze hanno caratterizzato le vecchie gestioni. Con la Società unica si stabiliranno regole nuove. Noi ci riteniamo alleati dei lavoratori innanzitutto perché garantiamo loro la prospettiva occupazionale che è stata messa a serio rischio da un modello passato che noi abbiamo superato”.
Ancora D’Alessandro: “La scelta dell’in house in Tua è la scelta della garanzia pubblica della società. Chi paventa privatizzazioni o svendite mente sapendo di mentire e lo fa solo per tentare una esistenza in vita che gli consente di instillare nei lavoratori dubbi e paure. E finito il tempo delle bugie.
Riorganizzeremo il trasporto pubblico locale garantendo l’integrazione ferro-gomma, con la prospettiva di un biglietto unico regionale, puntando alle garanzie e alla qualità dei servizi”. “Ciò che stiamo compiendo – prosegue D’Alessandro – è una rivoluzione che è esattamente il contrario della conservazione a cui qualche sindacato sperava di potersi aggrappare.
Affronteremo i problemi in modo sereno, sapendo che l’obiettivo delle riforme è rivolto all’utenza”.
Quindi D’Alessandro si sofferma sulla Sangritana: “Difendo il patrimonio, il valore esperienziale di Sangritana che dall’Unità d’Italia in poi ha garantito la prima grande mobilità degli abruzzesi attraverso la funzione del ferro che noi intendiamo ulteriormente rafforzare e potenziare. In questi giorni assistiamo ad aziende del trasporto pubblico fallite o che stanno fallendo, con la conseguente svendita ai privati.
Noi non lo consentiremo ma abbiamo bisogno del contributo di tutti. Lo sciopero è un diritto sacrosanto, mentre l’abuso è uno strumento che allontana le legittime ragioni dei lavoratori dai cittadini. Chi non è parte della soluzione – conclude D’Alessandro – diventa parte del problema ed io e questa Maggioranza siamo stati eletti per risolvere i problemi e possono starne certi taluni sindacalisti. Noi lo faremo”.