Pettorano sul Gizio. “Negli ultimi anni in Abruzzo si è avuta una notevole crescita dei progetti eolici – ha dichiarato Antonio Ricci, della segreteria Legambiente Abruzzo – ed è per questo che la regione Abruzzo ha approvato le linee guida regionali per la loro realizzazione compiendo una scelta importante, che condividiamo: quella di sviluppare l’eolico salvaguardando le aree di elevata valenza naturale. E il Monte Genzana è proprio l’ultimo dei posti nel quale si possa progettare un parco eolico. 28 torri allineate lungo il crinale denotano una tale ignoranza di regole, norme e situazioni, tale che a noi questo progetto sembra più una provocazione che un pericolo reale”.
Il Genzana è il corridoio naturale tra due Parchi Nazionali, ospita la Riserva del Monte Genzana Alto Gizio nel comune di Pettorano sul Gizio, è accertata la presenza dell’orso bruno marsicano e del lupo, vi nidificano le specie avifaunistiche che soffrono maggiormente della presenza di pale eoliche (falco pellegrino, falco pecchiaiolo, astore, sparviere, poiana e gheppio). La zona è territorio di caccia per le aquile reali. Tra le specie di importanza comunitaria sono inoltre presenti il picchio dorsobianco e la balia dal collare.
“L’impianto di 16 pale eoliche previste nel territorio di Introdacqua – ha aggiunto Ricci – ricade totalmente nella Macroarea A, di salvaguardia dell’orso bruno marsicano: ai sensi dell’art. 12 comma 10 del decreto legislativo 29 dicembre 2003 n. 387 viene identificato dalla Regione Abruzzo come area vietata a tali impianti. Inoltre 7 pale ricadono nel Sito di Interesse Comunitario Monte Genzana che, nello stesso decreto, viene definito come Area Critica. Le torri corrono infine a pochi metri fuori dal confine della Riserva. È del tutto evidente che nessun organo regionale potrà mai approvare questo progetto. Noi continueremo comunque ad essere vigili. Siamo fortemente favorevoli all’energia eolica, ma va prodotta nei luoghi e nei siti adatti, non certamente lungo i crinali del Monte Genzana”.