“ Nessun taglio di fondi o limitazione di terapie. E’ forse il caso di ricordare che il sistema sanitario garantisce solo il pagamento delle terapie riconosciute a livello scientifico e collegate a specifiche patologie, fissate in un protocollo”.
Rigetta tutte le accuse e spazza via la polemica Lanfranco Venturoni, assessore regionale alla Sanità, sulla vicenda di Leonardo Valletta, il bambino di 10 anni affetto da tetraparesi spastica e costretto, dopo la riduzione di alcune prestazioni sanitarie riabilitative, due volte l’anno a recarsi in Slovacchia per sottoporsi alle cure. Il caso di Leonardo era tornato d’attualità nei giorni scorsi, quando la madre del piccolo, Maria Rosa Di Matteo, aveva puntato l’indice sull’indifferenza della Regione. “ Non può essere certo un assessore una singola Asl” prosegue Venturoni, “ a poter derogare a degli obblighi sanciti per legge. Tutte quelle cure che non rientrano nei livelli essenziali di assistenza (i cosiddetti Lea, ndr), garantiti gratuitamente o attraverso il pagamento di un ticket, non possono essere poste a carico del servizio pubblico”.