Per gli abruzzesi risparmiare è un miraggio: i dati non lasciano scampo

Mettere da parte qualche soldo per le difficoltà future o per trascorrere una vecchiaia senza troppi pensieri è il sogno di tutti coloro che hanno lavorato una vita. Eppure, i dati sono inesorabili: risparmiare appare sempre più un’utopia.

I dati parlano chiaro, gli abruzzesi hanno forti difficoltà a mettere da parte qualche risparmio. In Abruzzo più di 35 persone su 100 e più di 41 minori sono a rischio di povertà o esclusione sociale. Rispetto al 2021, l’Abruzzo non ha fatto passi in avanti da questo punto di vista, con numeri che sono rimasti più o meno invariati.

portafoglio vuoto, povertà
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Il dato risulta ancor più preoccupante considerando che altre regioni del Sud Italia sono in miglioramento, come la Campania e la Basilicata, mentre l’Abruzzo non mostra segni incoraggianti di una ripresa economica. La situazione che esce fuori dal report annuale dell’Istat è poco piacevole, e i numeri non sono solo numeri, ma rispecchiano la triste realtà di migliaia di persone.

Le famiglie abruzzesi tra mille difficoltà economiche

Le fredde percentuali non rendono l’idea, ma sono importanti per capire la diffusione di un fenomeno: il 28% dei residenti in Abruzzo non riesce ad arrivare a fine mese (con un aumento del 4% rispetto al 2019) e solo il 4% riesce invece a farlo senza chiedere aiuto a parenti o svuotando conti correnti dei propri risparmi.

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Un altro dato che rispecchia in pieno la gravità della situazione è quello che ci dice che il 44% degli abruzzesi ha problemi ad affrontare spese impreviste, assolutamente inevitabili nella vita di tutti i giorni, e il 40% non riesce a risparmiare. La capacità di arrivare a fine mese e a sostenere spese impreviste vede l’Abruzzo con valori migliori rispetto alla maggior parte delle regioni del Sud, ma nettamente peggiori rispetto al resto dell’Italia.

Ci sono alcuni aspetti più positivi, ad esempio nel contesto abitativo l’Abruzzo mostra un quadro migliore rispetto al resto del paese. Solo il 13% delle famiglie vive in affitto, mentre la maggior parte possiede una casa di proprietà. Però, il reddito medio annuo familiare, pur mostrando un aumento rispetto agli anni precedenti, non ha ancora raggiunto i livelli pre-pandemia. Il reddito da lavoro dipendente predomina, ciò suggerisce che i lavori autonomi o le pensioni non sono fonti di sostentamento sufficienti per gli abruzzesi.

Parlando proprio di pensioni, l’importo medio di quest’ultime in Abruzzo è inferiore alla media nazionale, il numero di pensionati che percepiscono meno di 500 euro al mese è leggermente superiore alla media italiana. Notevole anche la diseguaglianza nella distribuzione dei redditi, infatti in Abruzzo il 20% più abbiente ha un reddito pari a 4,5 volte quello del 20% del più povero, creando una disparità sociale elevata.

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