Il Comune versa in una situazione economica molto grave con un disavanzo di cassa di circa 618 mila euro, con gli ufficiali giudiziari che sempre più di frequente bussano alle porte del municipio per atti di recupero crediti e il primo cittadino ha deciso di gettare la spugna.
“Con il tempo ho perso la serenità, non si può amministrare con troppe difficoltà che pesano sempre più, andare avanti è diventato difficilissimo se non impossibile” commenta Di Censo. L’amministrazione comunale ha messo nero su bianco anche un piano di rientro dal disavanzo.
Ma attuare il piano con soli sette dipendenti comunali si è rivelata impresa ardua, anzi impossibile.
Ed è stata l’ultima sfida davanti alla quale il sindaco Di Censo e gli amministratori comunali hanno dovuto “firmare” la resa incondizionata. Dall’opposizione si stigmatizza la decisione del sindaco come “fatto gravissimo”.