Imputata per diffamazione l’ex deputata abruzzese per un post sulla Meloni

A distanza di alcuni anni dall’evento, si riaccende l’attenzione su un caso di presunta diffamazione che coinvolge Giorgia Meloni, attuale Presidente del Consiglio.

L’attuale Presidente del Consiglio ha citato in giudizio Valentina Corneli, all’epoca deputata del Movimento 5 Stelle. Nel 2019, in un clima politico acceso durante il secondo governo Conte, Corneli, tramite il proprio profilo Facebook, pubblicò un post che suscitò la reazione di Meloni, allora leader di Fratelli d’Italia.

meloni diffamazione
abruzzocityrumors.it – Foto Presidente Meloni Ansa

Il post, ritenuto diffamatorio dalla Meloni, portò quest’ultima a presentare una denuncia. Questa denuncia ha dato il via a un’inchiesta che, nel tempo, ha portato a una citazione diretta a giudizio per diffamazione nei confronti dell’ex deputata Corneli. Inizialmente, la Procura aveva richiesto l’archiviazione del caso, ma tale richiesta è stata respinta dal giudice.

Cosa c’era scritto nel post?

Nel corso di una nuova udienza del processo, il giudice onorario Marco Scimia si è riservato la decisione sulla comparizione in aula della parte offesa, ovvero Giorgia Meloni, che si è costituita parte civile nel procedimento. Il pm d’udienza, Monica Speca, ha sostenuto che la comparizione in aula della parte offesa potrebbe non essere necessaria, considerando la produzione documentale disponibile.

giorgia meloni
abruzzo.cityrumors.it

Per la pubblicazione di alcuni post, la Corneli è stata dunque citata in giudizio per diffamazione con un atto firmato dal pm Stefano Giovagnoni. In questi post, la Corneli aveva espresso opinioni e considerazioni su questioni politiche, sottolineando punti di vista contrari a quelli della Meloni con toni che l’attuale Presidente ha ritenuto offensivi e diffamatori.

Nello specifico, la Corneli cominciava il post con questa frase: «Torna all’attacco il pozzo di scienza della politica italiana. Signora Meloni, ragioniamo insieme perché sono certa che anche lei ce la può fare». Poi la deputata continuava il suo commento mettendo sul tavolo del dibattito social l’argomento reddito di cittadinanza, all’epoca ancora in vigore, denunciando un tentativo, a suo dire, da parte della Meloni di utilizzare soldi pubblici per finanziare un suo partito. Soldi che la Meloni avrebbe voluto togliere ad alcune categorie di percettori del reddito: «Nomadi, immigrati e condannati che hanno diritto al reddito (le regole sono stringenti: devono essere cittadini o stabili residenti, non condannati per mafia, terrorismo) se hanno da mangiare forse evitano di rubare e spacciare, e con le 3 offerte saranno costretti a lavorare. Che dice? È difficile da capire?».

Nell’attuale fase del procedimento, Valentina Corneli è difesa dagli avvocati Riccardina Leonetti e Riccardo Moschetta, mentre la parte civile è rappresentata dall’avvocato Luca Libra. L’udienza successiva è prevista per il mese di novembre, quando si potrà assistere a ulteriori sviluppi in questo caso che coinvolge due figure di rilievo nel panorama politico italiano.

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