Il soldato Dario Cosmi non morì di malattia: la verità è venuta a galla dopo 78 anni

Dario Cosmi fu un soldato natio di Teramo che, da documenti ufficiali, morì di malattia durante la Seconda Guerra Mondiale. La verità è però un’altra ed è terribile. Il pronipote è venuto a conoscenza delle reali cause della morte di Cosmi a seguito di uno studio.

La verità è venuta a galla dopo 78 anni e non è piacevole. Un recente studio ha smentito i documenti ufficiali che parlavano di “morte per malattia” in riferimento al soldato Dario Cosmi. Egli fu soldato del Genio, ovvero operava in prima linea anche davanti alla Fanteria per aprire varchi nelle opere difensive dell’avversario, ed era di Teramo dove nacque il 17 novembre 1923. E proprio il 17 novembre avrebbe compiuto 100 anni, se la sua fine non fosse arrivata il 18 marzo del 1945, a soli 22 anni, in un lager nazista in cui fu deportato.

shoah, campo di sterminio
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I documenti ufficiali degli anni Cinquanta riportavano “malattia” come causa della morte, ma la verità era un’altra ed è stata scoperta grazie a una nuova ricerca storica sul Programma Eutanasia portato avanti dai nazisti. Il pronipote omonimo di Dario Cosmi è a oggi l’unico parente che può finalmente essere messo al corrente della realtà dei fatti.

Dario Cosmi fu cavia per gli esperimenti nazisti

Dario Cosmi è stato ucciso dai nazisti, ma nel modo più atroce immaginabile. Non come soldato, durante la battaglia, ma come cavia per esperimenti. Durante il Terzo Reich, i nazisti avviarono il cosiddetto Programma Eutanasia, chiamato anche Aktion T4, che prevedeva la conduzione, all’interno dell’ospedale psichiatrico di Hadamar, di esperimenti medico-scientifici su persone considerate non degne di vivere, come disabili mentali e fisici o persone affette da malattie genetiche.

dario cosmi, soldato di teramo
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Il programma poi si allargò agli “indesiderabili”, cioè quelle figure che potevano essere viste come un fastidio, tra cui prigionieri di guerra e, ora è ufficiale, gli Internati Militari Italiani. Proprio come membro degli IMI (militari italiani che furono catturati dopo la resa dell’Italia fascista), anche Dario Cosmi finì per diventare una cavia umana.

A capo della ricerca, la storica Silvia Pascale che si occupa proprio degli Internati Militari Italiani da oltre dieci anni: “Cosmi non fu l’unico IMI sottoposto a queste sperimentazioni naziste; il nostro compito ora è informare altre famiglie di caduti su quanto realmente successo ai loro cari quasi 80 anni fa”. Importante che i parenti sappiano la verità, anche se questa è molto più dolorosa di quella scritta sui documenti ufficiali.

Il pronipote di Dario Cosmi ha commentato così la notizia: “Resta il rammarico per il fatto che 8 giorni dopo la morte di mio zio, il suo campo fu liberato dagli Americani”.

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