Un’inchiesta andata in onda su Report sta scatenando polemiche nel mondo vitivinicolo abruzzese: il sindaco di Tollo ha criticato aspramente la puntata di domenica trasmessa su Rai Tre.
La tradizione vitivinicola italiana è la più apprezzata al mondo, con quella abruzzese a rappresentare uno dei punti più alti; uno dei problemi principali di questo settore è la contraffazione dei vini pregiati da parte degli altri paesi, tuttavia anche in Italia avviene una pratica scorretta, ovvero quella di utilizzare uve scadenti e imbottigliarle al nord, dove “per magia” diventano vini di grande valore.
La puntata di domenica di Report ha parlato anche di questo, ma il sindaco di Tollo, che è anche presidente dell’associazione nazionale Città del vino, Angelo Radica, non ha digerito i toni con cui è stato trattato l’argomento, quasi a voler mettere in cattiva luce l’intero comparto vitivinicolo abruzzese.
Radica: “Report mistificatore”
L’inchiesta di Report, che aveva acceso le sue telecamere in quel di Chieti per parlare dell’infezione di peronospora che sta colpendo le viti in Abruzzo, ha messo anche in luce alcune tecniche scorrette, suggerendo che alcuni produttori potrebbero acquistare mosti e uve di bassa qualità o addirittura uve da tavola, trasformandole poi in vini. Una pratica che, seppur non confermata, ha gettato un’ombra di sospetto sul settore vitivinicolo.
Angelo Radica, presidente dell’associazione nazionale Città del vino e sindaco di Tollo, ha espresso la sua disapprovazione per il servizio. Radica ha sottolineato l’integrità del settore vitivinicolo italiano, evidenziando come questo sia sottoposto a rigidi controlli e regolamentazioni. L’Abruzzo, in particolare, ha subito una significativa diminuzione nella produzione di uve a causa della peronospora, una malattia devastante per i vigneti. Fattore che ha fatto aumentare ancora di più i controlli.
Il sindaco di Tollo non nega che le pratiche scorrette esistano, ma ha ritenuto opportuno rispondere a un’inchiesta che sembrava voler “mistificare la realtà” accusando l’intera filiera. Queste le sue parole: “Nel territorio di Tollo “è presente un’economia del vino sana, legale e corretta, un sistema vitivinicolo fatto di quasi 500 viticoltori che si spaccano la schiena per dare un prodotto d’eccellenza e creare ricchezza; così come il sistema vitivinicolo abruzzese composto da migliaia di viticoltori eccellenti e onesti che hanno fatto grande l’Abruzzo, divenuta in pochi anni una regione vinicola d’eccellenza”.
Anche il presidente regionale di Italia Viva, Camillo D’Alessandro, ha rilasciato dichiarazioni al veleno: “Il servizio di Report andato in onda ieri sulla viticoltura italiana ed abruzzese rappresenta una grave falsificazione della verità e della qualità dei nostri vini. Una massa di non notizie, artamente combinate, con l’obiettivo di fare passare il mondo vitivinicolo italiano e abruzzese come volto alla truffa legalizzata”.