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Il Pescara cresce ed espugna Empoli

Empoli (4-3-1-2): Brignoli; Veseli, Romagnoli, Maietta, Balkovec; Frattesi, Samuele Ricci (68’ Stulac), Bandinelli (58’ Laribi); Dezi (79’ Merola); Mancuso, La Gumina. In panchina: Provedel, Perucchini, Antonelli, Gazzola, Nikolaou, Pirrello, Bajrami, Fantacci, Ricci, Moreo, Piscopo. Allenatore: Cristian Bucchi

Pescara (4-3-2-1): Kastrati; Ciofani, Bettella, Scognamiglio, Masciangelo; Memushaj, Palmiero (59’ Kastanos), Crecco; Galano, Machin (76’ Drudi); Borrelli (66’ Brunori). In panchina: Farelli, Lucatelli, Zappa, Del Grosso, Bruno, Ingelsson, Cisco, Maniero, Di Grazia, Bocic. Allenatore: Luciano Zauri

Reti: 18’ Bettella, 32’ Galano, 43’ Dezi

Arbitro: Gianluca Aureliano di Bologna (Affatato-Avalos/Amabile)

Ammoniti: Machin, Scognamiglio, Stulac

Per il big match al Castellani, Zauri collauda il suo Pescara ad albero di Natale, con Borrelli puntale, sospinto da Machin e Galano: c’è l’esordio stagionale di Crecco in mediana, in sostituzione dell’infortunato Busellato. L’Empoli dell’ex Bucchi si fonda su un altro ex biancazzurro di peso, bomber Mancuso, affiancato dal recuperato La Gumina.

L’avvio è uno scontro equilibrato, con entrambe le squadre orientate all’attacco. Il Pescara sembra avere più piglio, trascinata da un Machin costantemente ispirato. Ed è proprio il suo doppio passo sulla sinistra, al 19’, a procurare un corner: dalla bandierina batte Galano, sul secondo palo svetta Bettella che con un loob incrociato scavalca Brignoli in uscita e segna lo 0-1. Sempre dal piede di Machin, al 32’, arriva l’assist del raddoppio: affondo sulla mancina traversone basso che attraversa tutta l’area, accorre Galano che la devia in porta con un tocco sporco ma efficace. 0-2. Pescara a vele spiegate: Bettella ci mette 2 minuti per procurarsi un’altra occasione ma, con un tocco di prima troppo morbido, spreca da ottima posizione. L’Empoli, invece, ce ne mette 43 per affacciarsi alla porta di Kastrati: Ricci procura il corner, batte Balkovec, flipper in area, Dezi si ritrova da solo con la palla davanti al portiere e la deve solo poggiare in rete. 1-2. I toscani riprendono iniziativa e nel recupero sfiorano il pareggio: Balkovec apre dalla sinistra, Mancuso liscia di testa a centro area, sulla destra Frattesi controlla e prova il diagonale, La Gumina cerca la deviazione rasoterra, con la palla quasi tra le mani di Kastrati, e lambisce il palo di un soffio. All’intervallo si va con gli ospiti in vantaggio.

A inizio ripresa si sveglia anche Mancuso: spiovente di Frattesi, sottoporta l’ex biancazzurro sormonta Ciofani e cerca l’angolino opposto di testa, ma manca il bersaglio. Empoli a tamburo battente: al 56’, beak di Dezi e apertura per Bandinelli che si insinua nell’area pescarese, cerca l’angolino basso con un sinistro a incrociare e bacia il palo a Kastrati battuto. Cenni di risveglio della squadra di Zauri al 61’: Galano approfitta di un errore di Romagnoli e avvia la manovra, cross profondo di Crecco per Memushaj che la ciabatta al volo in area piccola, Romagnoli torna a sbagliare e sfiora l’autorete, con Brignoli che neutralizza. Bucchi incrementa la qualità con Laribi e Stulac e al 73’ Mancuso manca un’altra ghiotta opportunità di testa. Zauri, invece, cerca di riattivare la squadra con Brunori per l’inattivo Borrelli, ma perde Machin per infortunio e opta per Drudi. I toscani ci provano fino alla fine, ma l’ottimo giro-palla non spezza la solida organizzazione difensiva pescarese. Mancuso, al primo dei 6 minuti di recupero, cerca il colpo da maestro con un esterno sopraffino dal limite ma manca l’incrocio di mezzo metro. Brunori cerca di chiuderla al 92′ mandando in porta Crecco, ma Stulac interviene magistralmente in tackle al momento del tiro da match point. Altrettanto fa Ciofani su Laribi sul rovescio di fronte, nasce una serie di corner, nella mischia, Kastrati esce dai pali, Laribi non ne approfitta su una respinta maldestra e manda sul fondo l’ultima occasione.

Netta la crescita del Pescara, una partita giocata a due facce: primo tempo di grande attacco, secondo di solida difesa. Il Delfino comincia a navigare in acque tranquille, con continuità e a testa alta.