Un’imbarcazione è stata sorpresa a pescare di frodo presso la foce del fiume Saline, classificata come sito inquinato. La Guardia Costiera di Silvi Marina ha così portato a termine un’operazione anti-bracconaggio ittico.
Poche settimane fa, le guardie ittiche della Guardia civile ambientale avevano effettuato un’operazione per combattere la pesca illegale di anguille nel fiume Pescara; la pesca di frodo però non si ferma tanto facilmente e così c’è stato bisogno di una nuova nuova operazione delle guardie ittiche.
Questa volta la Guardia costiera di Silvi Marina ha prontamente fermato un’imbarcazione che si trovava all’interno della foce del fiume Saline. Questo sito è altamente inquinato, pertanto, pescare lì è illegale e pericoloso per la salute degli eventuali consumatori del pescato.
Fermata la pesca di frodo nel fiume Saline
Grazie a una segnalazione arrivata nei giorni scorsi da parte di alcuni pescatori sportivi è stato possibile fermare l’imbarcazione che stava pescando alla foce del fiume Saline; questi avevano notato la sera del 4 dicembre che la piccola imbarcazione fosse intenta a calare una rete da posta per la cattura della fauna ittica all’altezza del grand hotel Mediterraneo.
Nel fiume Saline è vietato pescare a seguito di un’ordinanza del sindaco di Montesilvano, diramata per salvaguardare la salute pubblica. Il fiume inoltre è classificato come tratto di pesca “No kill” a causa dell’inquinamento. Il termine No kill identifica una pratica di pesca che non permette l’uccisione del pescato, infatti chi la attua pesca solo per fini sportivi per poi rilasciare la preda nel corso d’acqua.
Quando avviene una violazione dell’ordinanza, le guardie ittiche volontarie possono intervenire fermando chi si rende responsabile di azioni di pesca illegali. Dopo aver tenuto sotto osservazione con due lunghissimi appostamenti il tratto interessato e individuata l’imbarcazione, sono entrate in azione.
L’appostamento del giorno 7 dicembre, verso le 6.40, ha portato all’individuazione di due persone a bordo di una piccola imbarcazione di colore bianco. I due sospetti sono entrati nella foce calando una rete da posta, cosa che ha convinto le guardie ittiche ad allertare preventivamente il Comando della Guardia costiera di Silvi Marina. A quel punto è scattato il controllo e sono stati identificati le due persone che avevano calato una rete di circa 100 metri.
L’ispezione della rete ha fatto sì che venissero rinvenute diverse specie di fauna ittica intrappolate. La Guardia Costiera ha provveduto al sequestro dell’attrezzatura e alla rimessa in acqua del pesce. Per i due bracconieri ittici sono invece scattate la sanzione di 2.000 euro ciascuno e la denuncia.