Un breve riassunto delle più importanti notizie che hanno caratterizzato la giornata odierna in Italia e nel mondo
Ha dato in escandescenza al momento di atterrare in Italia Francis Kaufmann, il quarantaseienne americano accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili, intanto proseguono le indagini sulla morte di Gaia, la ragazza di 24 anni travolta dall’auto guidata da una manager tedesca in Sardegna, mentre le Borse europee peggiorano a metà seduta con il ritorno dei timori sui dazi commerciali ventilati dal presidente degli Stati Uniti Trump.
L’attivista iraniana per i diritti umani Narges Mohammadi, vincitrice del Nobel per la Pace nel 2023, ha ricevuto minacce di morte da Teheran, mentre il presidente americano Trump ha annunciato alla Nbc di aver raggiunto un accordo con la Nato in base al quale gli Stati Uniti invieranno armi all’Ucraina tramite l’Alleanza, che le pagherà per l’intero valore, intanto il Partito dei Lavoratori del Kurdistan con una cerimonia ha distrutto quello che rimaneva del proprio arsenale dopo aver sancito tempo fa la fine della lotta armata.
Villa Pamphili, Kaufmann in Italia. Dà in escandescenze e viene trasferito in ospedale a Tor Vergata
Francis Kaufmann, indagato per duplice omicidio della figlia di 11 mesi e della madre della piccola, trovate morte a Villa Pamphili, estradato oggi in Italia dalla Grecia, è atterrato a Roma, all’aeroporto di Ciampino. L’uomo, scortato dal personale della Polizia di Stato, della Squadra mobile della capitale e dello Scip, Servizio internazionale per la cooperazione di polizia, avrebbe dovuto essere condotto nel reparto psichiatrico del carcere di Rebibbia perché già in Grecia aveva avuto episodi psicotici nella cella in cui si trovava, ma avendo dichiarato un malore al suo arrivo a Roma è stato trasferito in ospedale al policlinico di Tor Vergata.
Porto Cervo, ragazza investita e uccisa da un Suv: manager tedesca indagata è tornata in Germania
In attesa dell’autopsia su Gaia Costa, la 24enne investita e uccisa a Porto Cervo, la donna che era al volante è tornata in Germania. Si tratta di Vivian Alexandra Spohr, moglie dell’ad Lufthansa, indagata per omicidio stradale. La giovane di Tempio lavorava a Porto Cervo come baby sitter e martedì stava attraversando sulle strisce pedonali dopo aver lasciato l’auto. “La signora Spohr si è posta a completa disposizione dell’autorità giudiziaria italiana per le doverose indagini“, hanno comunque affermato stamane i suoi legali.
Le Borse pesanti con i dazi, Milano -1,6% sotto 40.000 punti
Le borse europee peggiorano a metà seduta col ritorno dei timori sui dazi. Milano cede l’1,6%, sotto i 40 mila punti, maglia nera davanti a Francoforte (-1,1%), Parigi (-1%) e Londra (-0,6%) mentre a New York i future perdono terreno, con quelli sull’S&P 500 in calo dello 0,7% e quelli sul Nasdaq dello 0,6%. Restano deboli l’euro (-0,1% a 1,169 sul dollaro) e i titoli di Stato, i cui rendimenti sono in ancora in rialzo, in vista della lettera di Donald Trump sulle tariffe bilaterali per l’Ue, attesa per oggi.
Trump: armi Usa a Kiev tramite la Nato, che le pagherà al 100%
Il Presidente americano Donald Trump ha annunciato alla Nbc di aver raggiunto un accordo con la Nato in base al quale gli Stati Uniti invieranno armi all’Ucraina tramite l’Alleanza, che le pagherà “al cento per cento”. “Invieremo armi alla Nato, e la Nato pagherà tali armi al cento per cento“, ha dichiarato Trump. “Invieremo i Patriots alla Nato, e poi la Nato li distribuirà”, ha spiegato.
Teheran minaccia di morte la Nobel iraniana per la pace Narges Mohammadi
L’attivista iraniana per i diritti umani Narges Mohammadi, vincitrice del Nobel per la pace nel 2023, ha ricevuto minacce di morte da Teheran. Jørgen Watne Frydnes, il presidente del comitato del Nobel, ha ricevuto una “telefonata urgente” da Mohammadi. “Il messaggio chiaro, nelle sue stesse parole, è che ‘è stata minacciata direttamente e indirettamente di eliminazione fisica da agenti del regime’ se non smetterà di sostenere la democrazia e i diritti umani” ha annunciato il comitato che ha conferito il premio all’attivista, più volte imprigionata a causa delle sue iniziative.
Il Pkk dice addio alle armi, cerimonia nel Kurdistan
Circa trenta militanti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) hanno distrutto le loro armi in una caverna tra le montagne nei pressi di Sulaymaniyya, nel Kurdistan iracheno, in una cerimonia che sancisce l’abbandono della lotta armata e il disarmo da parte del gruppo che ha dichiarato anche lo scioglimento, dopo la decisione nei mesi scorsi del leader Abdullah Ocalan, imprigionato dal 1999.“Siamo qui come segno di buona volontà e di un passo risoluto per il successo concreto del processo per la pace e la società democratica”, ha affermato il Pkk in una nota.
