D’Alfonso salvo per un voto: no incompatibilità. Tre del centrosinistra votano con l’opposizione

Con 16 voti contro e 15 a favore il Consiglio regionale d’Abruzzo ha respinto l’istanza di incompatibilità nei confronti del governatore Luciano D’Alfonso, eletto senatore nelle politiche del 4 marzo.

 

È stato stabilito che non sussistono per ora cause di incompatibilità poiché lo status di senatore scatta solo dopo la convalida da parte della Giunta per il regolamento del Senato. Nella votazione hanno inciso i tre sì di esponenti di maggioranza di centrosinistra che hanno votato con le opposizioni, i due assessori uscenti della Giunta D’Alfonso, Di Matteo e Gerosolimo, e il consigliere di maggioranza Olivieri.

Reazione polemica di M5s e centrodestra al ‘no’ del presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio che, secondo le opposizioni, ha cambiato posizione rispetto all’astensione tenuta nella Giunta per le elezioni del 26 aprile che aveva deliberato la non sussistenza di cause di incompatibilità e rinviato la decisione al Consiglio. Fi ha annunciato una mozione di sfiducia nei confronti di Di Pangrazio.

 

I lavori del consiglio

Il Consiglio regionale, presieduto da Giuseppe Di Pangrazio, si è riunito oggi a L’Aquila a Palazzo dell’Emiciclo. In apertura dei lavori ha preso atto delle dimissioni del consigliere Camillo D’Alessandro, eletto alla Camera e sostituito da Antonio Mario Innaurato che prenderà parte ai lavori consiliari a partire dalla prossima seduta. L’Assemblea regionale ha poi eletto il nuovo consigliere segretario, membro dell’Ufficio di Presidenza, dopo la nomina di Giorgio D’Ignazio come assessore.

Il voto del Consiglio ha premiato con 16 voti Leandro Bracco (Gruppo Misto), mentre Pietro Smargiassi (M5S) l’altro candidato indicato dalle forze di opposizione ha ottenuto 12 preferenze. L’Assemblea si è inoltre espressa sulla questione della doppia carica del Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso. La maggioranza dei consiglieri, con 16 voti contro 15, ha ritenuto compatibile la permanenza simultanea del Governatore nei ruoli di senatore e consigliere regionale, in attesa del pronunciamento sulla convalida del Senato della Repubblica.

I Consiglieri regionali hanno anche approvato due risoluzioni: la prima impegna il governo regionale ad inserire l’ospedale SS Annunziata di Guardiagrele nel Piano Sanitario Regionale come ospedale di area disagiata, la seconda prevede interventi a favore del Consorzio Bonifica Centro. L’Aula ha anche approvato a maggioranza il provvedimento amministrativo che da il via libera al rendiconto 2017 del Consiglio regionale e il progetto di legge che aggiorna la norma regionale in materia di organizzazione delle Pro Loco in Abruzzo.

Le principali modifiche riguardano l’introduzione dell’Albo unico regionale delle associazioni Pro Loco e novità in materia di incentivi e contributi. La seduta consiliare riprenderà dopo la riunione della Commissione bilancio, convocata straordinariamente per esaminare alcuni emendamenti relativi al progetto di legge sulle borse di studio universitarie. In contemporanea è riunita la Conferenza dei Capigruppo che ascolterà alcune delegazioni di cittadini presenti in Aula.

 

La sessione pomeridiana del Consiglio regionale si è conclusa con l’approvazione del progetto di legge che finanzia le borse di studio per gli universitari abruzzesi. La norma assegna per l’anno 2018 al competente Dipartimento della Giunta regionale una somma pari a 720mila euro che darà copertura alla quota di compartecipazione regionale pari al 40% dell’assegnazione relativa al fondo integrativo statale. Lo stanziamento è necessario affinché si attivi l’iter di concessione delle borse. Il resto dei punti all’ordine del giorno sono stati rinviati alla prossima seduta.

 

Luciano D’Alfonso. “La maggioranza c’è e mi pare anche ripulita. Io personalmente continuo a pensare che ci siano ragioni per recuperare ogni disagiato. Però una maggioranza ripulita c’è”.

“Mi è sembrato che il dibattito di oggi – ha detto D’Alfonso – sia stato un po’ affaticato perché ciascuno voleva fare più uno. Sembra che un soggetto politico volesse incassare l’immediatezza di un voto perché pensa di avere il vento in poppa (M5s, ndr.) e il centrodestra con un po’ più di trattenimento ma ha partecipato al dibattito interno. Io – ha concluso – invidio coloro i quali godranno della vita lunga del Consiglio regionale senza che abbiano fatto fatica a votare sì”.

 

Movimento 5 Stelle. “Un atteggiamento di prepotenza istituzionale paradossale e in spregio della democrazia” “Un atto di equilibrismo istituzionale che vede conniventi tutti i consiglieri regionali di maggioranza. Ancora una volta la maggioranza pone la carriera politica del Presidente D’Alfonso davanti agli interessi della comunità abruzzese.

 

Ciò anche in totale spregio del parere degli uffici legislativi del Consiglio Regionale che ben hanno chiarito la totale indipendenza del procedimento di decadenza previsto dal Regolamento del Consiglio regionale rispetto a quello sancito nel Regolamento del Senato. Siamo davanti alla scena più triste nella storia democratica d’Abruzzo: un’intera regione tenuta in ostaggio dalla carriera politica di un uomo appoggiato da una maggioranza di figure deboli che non sono state capaci di difendere i cittadini dall’arroganza istituzionale del Presidente-Senatore Luciano D’Alfonso.

 

Quello che avrebbe dovuto essere un semplice adempimento burocratico di constatazione delle due cariche è stato rimesso ancora una volta alla volontà della maggioranza di governo solo per agevolare la carriera politica di un uomo.

 

E gli abruzzesi devono aspettare che tra un impegno e l’altro da senatore, Luciano D’Alfonso trovi qualche ritaglio di tempo per fare il presidente della nostra regione.

 

Cos’altro deve accadere perché il Presidente D’Alfonso si renda conto che sta facendo il peggio per l’Abruzzo? Prosegue imperterrito la strada dell’equilibrismo fanta-giurisprudenziale, citando come precedenti per lui plausibili Mazzini e Garibaldi, deputati del Regno nel 1866, nella personalissima interpretazione delle leggi a suo abuso e consumo.

 

Un atteggiamento che è ormai straripato dall’arrogante al patetico. Una Regione intera è paralizzata con la connivenza di una maggioranza che guarda sempre più al proprio orticello e non al benessere dell’Abruzzo. Quello che sta accadendo in questa regione è un caso unico in Italia. Siamo sicuri che gli abruzzesi meritino di meglio e faremo tutto quanto nelle nostre possibilità, tutto quanto la legge ci consente, per ridare all’Abruzzo la dignità persa negli ultimi 10 anni”.

 

Forza Italia. “Anche questo consiglio regionale, d’altronde come ampiamente anticipato, si chiude rinviando la stragrande maggioranza dei punti all’ordine del giorno per colpa di una maggioranza ormai liquefatta”. Così i consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri, capogruppo, sui lavori odierni del Consiglio regionale.

“Solo per senso di responsabilità da parte dell’opposizione si è approvato la legge inerente il finanziamento delle borse di studio per gli studenti universitari. Solo grazie alla nostra presenza in aula si è potuto garantire il numero legale per approvare questo importante provvedimento che riguarda gli universitari che frequentano i nostri atenei che possono da oggi accedere ad aiuti e finanziamenti. Inoltre – sottolineano Febbo e Sospiri – abbiamo chiesto di votare invece immediatamente la proposta legislativa numero 280 inerente le modifiche alle norme per l’elezione del Consiglio regionale e nello specifico l’adeguamento della legge alla parità di genere. Proposta respinta per un solo voto (11 voti favorevoli su 10) decidendo di portare il progetto di legge ad un prossimo consiglio regionale. Un rinvio ingiustificato e immotivato – concludono.

 

Andrea Gerosolimo. “Ho sentito che il presidente ci ha apostrofati come “disagiati”. Noi abbiamo espresso un voto in favore di una procedura posta a garanzia dei rappresentanti delle istituzioni. Il disagio, a mio avviso, è stato quello di dover esprimere un voto di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno”. Così l’ex assessore regionale, Andrea Gerosolimo, consigliere regionale di Abruzzo Civico, tra i tre esponenti della maggioranza di centrosinistra (gli altri sono i consigliere regionali di Abruzzo Civico Mario Olivieri e Donato Di Matteo, anch’egli ex assessore, ex Pd ora Regione Facile), a votare a favore della incompatibilità del presidente della Regione e senatore, Luciano D’Alfonso, risponde allo stesso governatore.

“Coerentemente con quanto detto negli ultimi mesi, noi tre consiglieri di Abruzzo Insieme abbiamo anche voluto con questo voto lanciare un chiaro e forte segnale alla maggioranza per far sì che si torni alla politica della collegialità e della umiltà – continua Gerosolimo -. Voglio intanto precisare che il voto odierno non era riferito alla decadenza del Presidente bensì al semplice avvio della procedura di contestazione della incompatibilità. Abbiamo ritenuto, pertanto, giusto esprimere un voto favorevole all’avvio della procedura poiché lo abbiamo ritenuto rispettoso delle regole stabilite dalle leggi a dai regolamenti – conclude il consigliere che dopo il flop del centrosinistra alle politiche del 4 marzo scorso si era dimesso dall’incarico.

 

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