Alba Adriatica, Tonia Piccioni si fa da parte: le ragioni di una scelta

Alba Adriatica. Una sorta di lettera aperta alla cittadinanza, veicolata attraverso i mezzi di informazioni, a coloro che, nel 2013, gli garantirono l’affermazione elettorale e a chi che nei 5 anni di amministrazione hanno avuto modo di conoscerla e apprezzarla.

 

Tonia Piccioni rompe il silenzio.

A pochi giorni dal termine ultimo della presentazione della lista, il sindaco uscente ufficializza il suo disimpegno. Ma lo fa ricostruendo alcuni passaggi politici dell’ultimo scorcio, non lesinando stoccate a coloro che dice “tramavano alle spalle”.

Lo spirito battagliero resta, ma la realtà politica è quella che ha preso forma negli ultimi giorni.

 

L’intervento

 

“Ho sempre agito con trasparenza e lealtà anche verso coloro che non la pensavano come me”, scrive la Piccioni nella nota.

“Non mi sono mai servita di sotterfugi e al primo posto ho sempre messo l’interesse della mia città.

Se ho adottato scelte, tra l’altro, sempre condivise con tutta la maggioranza e decise in giunta, che sono risultate sgradite a taluni, non è stato certo fatto per battaglie personali ma perché si riteneva che fosse cosa utile per il nostro paese.

Oggi non mi ricandido nonostante, con entusiasmo, avessi dato la mia disponibilità per proseguire il mio programma amministrativo di cui vado fiera.

Purtroppo non si sono verificate adeguate condizioni politiche.

In tutta sincerità le vere ragioni, e non quelle di facciata non mi sono ben chiare.

 

Il mancato sostegno. “Sta di fatto”, prosegue, “che è stato impedito al Sindaco uscente di ricandidarsi senza che qualcuno fornisse adeguate spiegazioni politiche. A gruppetti, a singoli soggetti che hanno addirittura posto il veto sulla mia persona non è piaciuta la mia politica di totale trasparenza e legalità. Il mio stesso partito irretito dalle “sirene ” locali mi ha chiesto di fare un passo di “lato” perché non supportata da una lista di “peso”.

Lista da loro mai visionata e sostenendo che la mia figura non era sufficientemente aggregante nel centro destra albense. Strano anche perché sono arrivata a fine mandato e forse un minimo di aggregazione l’ho portata avanti.

 

Ebbene oggi mi guardo intorno e mi chiedo che fine hanno fatto gli “aggregatori” del centrodestra i cui nomi sono apparsi per alcune settimane sulla stampa?

 

Constato amaramente che lo scenario proposto alla città di Alba è desolante: ricco di voltagabbana e complottisti di basso profilo.

Con liste collaterali, tra loro prevalentemente di area di centrosinistra, con qualche sedicente esponente di centrodestra.

 

Mi rammarico di aver peccato d’ingenuità politica confidando in coloro che apparentemente si mostravano disponibili mentre, invece, tramavano alle mie spalle.

Continuerò fino al 10 giugno a svolgere il mio ruolo di Sindaco con diligenza ed abnegazione, voglio bene ad Alba Adriatica: città in cui sono nata e per la quale continuerò a lavorare, non escludendo di essere portatrice delle istanze del territorio in altre sedi”.

 

 

 

 

 

 

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