Il Covid in inverno colpirà forte. C’è una nuova variante in arrivo e un primo sintomo da riconoscere per evitare il peggio.
Siamo fuori dalla pandemia ma ormai più di due anni ma questo non significa aver debellato il Covid. Il virus è entrato ormai a far parte della nostra vita come dimostrato dai numerosi contagi registrati anche in estate.
L’autunno è iniziato da pochi giorni e già il Ministero della Salute ha rilasciato un report che spaventa. I casi Covid sono in aumento al pari del tasso di positività e dei decessi. Il trend rispetto le ultime settimane è cambiato e si prospettano tempi duri con l’avvicinarsi della stagione invernale quando si passa più tempo al chiuso e a stretto contatto con altre persone. In Italia sono in circolazione diverse varianti di SARS-CoV2, quella predominante è la variante JN.1.
Al momento comunque la situazione è sotto controllo, l’impatto sugli ospedali è limitato e non c’è alcuno stato di emergenza. A breve inizierà, poi, la campagna di vaccinazione 2024-2025 a tutela soprattutto di anziani, persone fragili e con deficit del sistema immunitario.
Una comunicazione ministeriale pubblicata lo scorso 17 settembre raccomanda il vaccino gratuito per over 60, malati cronici, persone con malattie rare, lungodegenti, donne in gravidanza o in allattamento, operatori sanitari, diabetici, obesi e dializzati. Ma qual è la variante che colpirà in inverno e come riconoscerla?
Gli esperti hanno identificato la variante Covid XEC come quella che rovinerà l’autunno-inverno a tanti italiani. Intercettata per la prima volta a Berlino all’inizio dell’estate, questa variante ha un potenziale che spaventa i ricercatori (maggiore della Kp3). In Germania è cresciuta rapidamente e si è diffusa in tanti altri Paesi dell’Unione Europea ma anche negli USA. La tosse persistente è un chiaro sintomo dell’XEC accompagnata da naso che cola e perdita di appetito.
Altre informazioni più accurate non ce ne sono anche perché gli esperti non hanno ancora capito cosa rende questa variante così virale. Qualcosa è cambiato, dicono, ma non sanno con precisione cosa.
L’unica certezza espressa dai virologhi è che ci aspettano mesi difficili. La stima è di 14,5 milioni di casi di influenza e altre patologie legate ai virus respiratori e senza tampone sarà difficile discernere un raffreddore dal Covid. Da qui il consiglio per gli over 60/65 e i soggetti fragili di procedere con una doppia vaccinazione, sia contro l’influenza che contro il Covid 19 non appena inizierà la campagna vaccinale prevista per novembre.