Cocullo. Le misure di sicurezza imposte dalle nuove normative non hanno fermato la consueta ondata di pellegrini, turisti e curiosi arrivati in questi giorni da ogni parte d’Italia e non solo, per assistere alla tradizionale Festa dei serpari di Cocullo.
Fin dalle prime ore del mattino, migliaia di persone si sono riversate nel piccolo centro della Valle del Sagittario che conta 250 anime per vedere da vicino, toccare e immortalare le decine di serpenti catturati nei giorni scorsi dai serpari nelle campagne di Cocullo.
Serpenti che dopo la festa saranno liberati e rilasciati nei luoghi dove erano stati trovati. Ingenti le misure di sicurezza messe in campo dalle forze dell’ordine e dal Comune per garantire a tutti una festa tranquilla e nello stesso tempo mantenere intatte le caratteristiche di una manifestazione unica al mondo, che si organizza da oltre 350 anni.
Una celebrazione piena di magia e di fascino che vede al centro la religiosità di una comunità, il culto di San Domenico e le credenze che ruotano attorno alla figura del santo: dal ruolo terapeutico del tiro della campanella con i denti, alla terra benedetta deposta dietro un altare laterale e sotto al pavimento del santuario, fino alla vestizione della statua con i serpenti prima della processione.
Oggi per il vescovo di Sulmona monsignor Michele Fusco è stato il giorno del battesimo, della sua prima festa di San Domenico e dei serpari, come sottolineato dal parroco, don Oliviero Liberatore, che ha fatto gli onori di casa affiancando il presule in processione. “In questo giorno la nostra piccola comunità si apre come una fisarmonica accogliendo questo fiume di gente e condividendo con loro il culto di San Domenico, e il suo grande messaggio religioso che vogliamo trasmettere a tutto il mondo”.