I due rapinatori, entrambi con volto travisato da passamontagna, giunti al centro alimentare a bordo di uno scooterone, hanno colpito violentemente alla testa con un casco da motociclista la guardia giurata dell’agenzia Sicuritalia, asportandogli una borsa contenente circa 29mila euro in contanti e assegni per 1364 euro e sottraendogli anche l’arma in dotazione, una pistola beretta 98 FS calibro 9×21
I due malviventi, un 43enne e un 49enne entrambi pescaresi gravati da precedenti penali, sono ora stati rinchiusi nel carcere di Pescara. Come si legge dal provvedimento cautelare emesso dal Giudice per le Indagini preliminari Antonella Di Carlo, su richiesta del Pubblico Ministero Luca Sciarretta, della Procura di Pescara, dovranno rispondere di concorso in rapina aggravata.
Le indagini condotte dalla Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pescara, in collaborazione con i militari della stazione di Cepagatti, hanno consentito di ravvisare il profilo della gravità indiziaria del delitto di rapina pluriaggravata nei confronti dei due indagati.
Particolare importanza che ha permesso l’avvio delle investigazioni, sono state le riprese del sistema di videosorveglianza installate nel Comune di Spoltore, che ha consentito di catturare la targa dello scooter, risultata rubata a Roma e montata su quello utilizzato per la rapina, anche questi rubato sempre a Roma il 30 settembre dello scorso anno.
Altre riprese hanno consentito di notare che il ciclomotore era condotto da un soggetto maschile che indossava pantaloni tipo bermuda, che aveva evidenti e particolari tatuaggi all’altezza della regione peronea della gamba sinistra e sul braccio sinistro all’ altezza del gomito. I Carabinieri di Pescara, immediatamente dopo l’evento criminoso, hanno avviato una attività tecnica che ha permesso di evidenziare i collegamenti tra i correi.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e ora all’esecuzione delle misure cautelari seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reato contestato, dovrà essere accertata in sede di processo nel contradditorio tra le parti.