Lo ha affermato l’assessore al Turismo Mauro Febbo facendo chiarezza sulla vicenda di un presunto uso di foto delle spiagge delle Maldive per promuovere i luoghi turistici regionali. “Quella foto – chiarisce subito Febbo – ha un valore emozionale, i tecnici della promozione la chiamano infatti “foto emozionale”, cioè con quella immagine la campagna aveva intenzione di rivolgersi alle famiglie che in Abruzzo trovano le migliori soluzioni per il soggiorno estivo. Non c’era alcuna intenzione di ingannare i turisti e gli abruzzesi, avendo invece la necessità di lanciare un messaggio di tranquillità e sicurezza cari alle famiglie italiane.
Ma alcuni, di parte e sicuramente non addetti alla promozione, non lo hanno capito – attacca Febbo – e hanno preferito strumentalizzare la vicenda”.
Sulla questione l’assessore questa mattina ha avuto un confronto con i dirigenti e funzionari del Dipartimento per verificare i termini dei dati di presenze turistiche. “All’inizio del mio mandato – dice l’assessore al Turismo – ho dato come indirizzo politico-amministrativo l’avvio di una campagna di promozione in grado di portare più turisti in Abruzzo. Gli uffici a cui è demandata esecuzione hanno fruito di agenzia primaria già utilizzata per altre campagne promozionali. Il +15% di maggiori presenze conferma che l’obiettivo è stato raggiunto, a differenza di diverse altre regioni dove il dato è stato negativo, grazie anche a quel messaggio emozionale rivolto alle famiglie.
Del resto, che la nostra azione non abbia alcun intento truffaldino o deviante è confermato dal fatto che le diverse foto utilizzate per lo speciale, sono tutte del territorio regionale e mettono in risalto le bellezze e tipicità enogastronomiche di questa regione. I tanti turisti che questa estate hanno raggiunto le nostre città lo hanno fatto per quelle foto e anche per la forza del messaggio emozionale che abbiamo lanciato con la campagna Abruzzo Summer 2019. Si vuol speculare su azioni di cui non si conoscono le valenze professionali a fini politici, ma non ci si rende conto del danno che si fa all’immagine e all’economia abruzzese. Siamo abituati a ricevere queste azioni da una parte politica ben individuata, ma i fatti e risultati ci danno ragione per cui andiamo avanti”.