dai soggetti auditi non abbiamo avuto risposta alla principale domanda se riusciremo o no a completare la campagna di vaccinazione per l’influenza e, nonostante gli annunci di oggi, all’Abruzzo mancheranno ancora circa 160.000 dosi di vaccini anti influenzali, perché le 100.000 dosi che dovrebbero arrivare sono per tutta l’Italia e non si sa quanti saranno i vaccini destinati alla nostra regione; non si sa nemmeno che fine hanno fatto quelli fermi chissà dove per mancanza di documenti, o quelli bloccati perché non conformi”, duro il capogruppo Pd Silvio Paolucci, relatore della seduta odierna della Commissione presieduta dal consigliere Pietro Smargiassi, in cui si sono alternati membri dell’esecutivo e tecnici del dipartimento Sanità della Regione per fare luce sulla situazione.
“Nonostante le audizioni, i numeri continuano a non tornare e sono quelli che abbiamo denunciato nei giorni scorsi, per questo ci riuniremo ancora sul sull’argomento alla prossima seduta utile della Commissione di vigilanza perché ciò che è accaduto non si ripeta– continua l’ex assessore alla Sanità – Una situazione incredibile, che non si è mai verificata in precedenza, fatta di ritardi nella programmazione, di mancata valutazione dei tempi che dovevano essere anticipati per via della pandemia, di notizie false, quelle sulla conta dei vaccini fatta dall’esecutivo che a fronte di un fabbisogno di 405.000 dosi (dato delle 4 Asl Abruzzesi), ha aggiudicato il 78% delle dosi dei vaccini necessari, pari a 331.500 ma ha consegnato solo 247.700 dosi, pari al 60% del fabbisogno.
E oggi non ha saputo ancora dire se il restante 40 per cento arriverà e quando, praticamente a campagna vaccinale finita! Migliaia di persone non hanno potuto vaccinarsi, parliamo di anziani, di pazienti immunodepressi, di soggetti a rischio, e che rischiano di affrontare una eventuale terza ondata sprovvisti di questo fondamentale strumento di copertura. Siamo per questa ragione tra gli ultimi in Italia: ultima, secondo l’indagine di Cittadinanzattiva, proprio per la tempistica dei ritardi degli approvvigionamenti. Le responsabilità che stanno emergendo inchiodano con chiarezza il ruolo di una programmazione assente da parte del Dipartimento, va indicato ora un percorso certo per il futuro, perché nei prossimi mesi ci aspetta la campagna più importante della nostra storia, quella per il vaccino anti covid che sarà pronto a breve. Non possiamo farci cogliere impreparati. Non possiamo fare errori, perché la copertura sarà massima e non è possibile gestire una vaccinazione di massa con tanti e tali mancanze nel proprio bagaglio”.