“Depuratori, valutazione di Impatto Ambientale, parchi e siti comunitari, bonifiche dovrebbero essere settori strategici per l’Abruzzo – avverte il Forum – per l’impatto su salute, turismo, qualità del territorio, ma il personale è ridotto al lumicino”. Gli esempi: Servizio acque, 350 milioni di lavori da fare su depuratori e rete di adduzione e distribuzione di acqua potabile, “ma nell’ufficio un solo funzionario. Il settore ‘acque’, che deve pensare ai 2.000 impianti di depurazione, ai dati richiesti dalla Commissione Europea, si basa sul lavoro di una quindicina di persone.
Servirebbero geologi, ingegneri, biologi, naturalisti”. L’Arta, “deve essere considerata vero e proprio caposaldo della vita civile della regione, mentre è spesso relegata a un ruolo marginale”.
Nell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta), che deve seguire siti di bonifica, impianti sottoposti a direttiva Seveso, qualità dei fiumi, controlli su depuratori,
rifiuti, emissioni in atmosfera, acqua potabile, segnala il Forum H2O che “il personale è fortemente sottodimensionato e le strumentazioni dovrebbero essere ammodernate per garantire controlli ad ampio raggio. Servono tecnici specializzati per affiancare quelli che con spirito di abnegazione corrono da una parte all’altra per far fronte a emergenze e controlli routinari o seguire siti complessi come Bussi e Piano d’Orta”.
E ancora, “sono 864 i siti potenzialmente inquinati, tra cui Bussi e i Siti regionali di bonifica di Celano, Chieti scalo e Saline-Alento, ma l’ufficio bonifiche ha perso gli assunti a tempo determinato e tra poco non avrà più neanche l’ultimo funzionario”. Quanto agli Uffici parchi e biodiversità – 27 oasi e riserve, 53 siti Natura2000 sul 35% del territorio – in Regione, si legge nella nota del Forum H2O, “sono solo in 4 a cercare di tenere le fila delle attività richieste dalle leggi e dalla Commissione Europea, in due uffici in cui il dirigente è pure vacante”.