Lo scorso 5 maggio, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Stefania Pezzopane (su sollecitazione del Consigliere Regionale Dino Pepe) il Ministro del Lavoro Andrea Orlando ha infatti espressamente riconosciuto le ragioni della FILT CGIL, assicurando “la disponibilità del Ministero a individuare una soluzione normativa opportuna e ragionevole che possa garantire l’accesso agli ammortizzatori sociali anche ai lavoratori del trasporto scolastico, in considerazione della peculiare tempistica dei relativi contratti di lavoro”.
Una vicenda che dopo le tante mobilitazioni ed iniziative promosse dalla categoria dei trasporti della CGIL (Filt Cgil di Teramo unitamente alla Filt regionale AbruzzoMolise) e che ha portato in piazza e nelle istituzioni i problemi delle 200 lavoratrici e lavoratori degli scuolabus teramani rimasti senza stipendio nel mese di marzo, è giunta fino al Parlamento, inducendo la politica nazionale ad individuare concretamente e celermente un epilogo positivo.
“Adesso è opportuno che il Ministero, così come assicurato, trovi rapidamente una soluzione che consenta l’attivazione di un ammortizzatore sociale anche per questi lavoratori (e per i tanti colleghi sparsi in tutta Italia che si troveranno nelle stesse identiche condizioni) che, a causa delle scuole chiuse, hanno visto interrotta la propria attività nei mesi di febbraio e marzo”, scrivono in una nota Franco Rolandi e Aurelio Di Eugenio della Filt Cgil.
“Un cavillo normativo, legato alla data di inizio dei contratti a tempo determinato che vengono attivati solo alla ripresa dell’attività didattica a gennaio, ha impedito fino ad oggi agli autisti e agli accompagnatori degli scuolabus, di avere una copertura economica nei periodi in cui le scuole sono state chiuse per il Covid 19.
Il pronunciamento del Ministro è quindi, senz’altro, la prima notizia davvero positiva che fa intravedere una luce in fondo al tunnel. Una luce che però, adesso, deve rapidamente diventare una certezza e dare una risposta a chi, anche a causa di contratti part-time, già normalmente vive una condizione di difficoltà. È necessario che prima possibile le parole del Ministro si trasformino in atti formali e risolutivi: la FILT CGIL, come fatto fino ad oggi, continuerà ad attenzionare la politica e le Istituzioni e ad essere a fianco dei lavoratori, affinché nessuno rimanga indietro”.