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Abruzzo

Trasporto pubblico in Abruzzo, l’attacco dei sindacati: servizio in decadimento

Tutto quello che non va nel trasporto pubblico abruzzese.

 

Dopo solleciti alla nuova giunta regionale, sulla necessità di aprire un confronto sulle concessioni scadute e sugli affidamenti ulteriori già definito con la Tua. Insomma, un confronto che non ha trovato sponde, al momento, e oggi le organizzazioni sindacali (Filt-Cigl, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fisa Cisal), sono tornare ad evidenziare una serie di criticità nel corso di una conferenza stama Pescara.

I temi

DALLA REGIONE MANCANZA DI INTERLOCUZIONE E DECISIONI UNILATERALI – Confronto fin qui negato o appena accennato in occasione della mera superficiale e veloce interlocuzione avuta con il sottosegretario delegato Umberto D’Annuntiis dal quale, dopo mesi, nonostante gli impegni non si hanno notizie. Peraltro le scriventi rammentano che analogamente a quanto accaduto con la Giunta precedente, anche il Presidente Marsilio ha incautamente deciso di non avvalersi per la propria Giunta, di uno specifico assessorato da dedicare al delicato settore dei trasporti ovvero alla seconda voce di spesa del bilancio regionale. In questi mesi, tuttavia e in assenza di confronto, la Giunta Regionale ha licenziato la Delibera n 756 del 29.11.2019 con cui ha disegnato uno scenario che conferma la esasperata parcellizzazione di imprese oggetto di affidamento di servizi e determina un decadimento della qualità degli stessi e certa penalizzazione e precarietà occupazionale dei lavoratori interessati.

LA RICETTA DELLA REGIONE: AFFIDAMENTI DIRETTI SOTTOSOGLIA E SUBAFFIDAMENTI DA PARTE DI TUA – Com’è noto ormai, uno dei mali del settore, in Abruzzo, deriva dalla presenza di oltre 40 aziende concessionarie di servizi spesso sovrapposti o distribuiti non uniformemente sul territorio, delle quali la maggioranza evidenzia un dato occupazionale di soli 1,5 addetti. Ripetutamente le scriventi hanno sollecitato un “cambio di passo” all’imprenditoria privata del settore verso un processo aggregativo atto a consentire la nascita di un soggetto strutturato e capace di affrontare il confronto di mercato e di operare una politica industriale sia rispetto agli investimenti che alla valorizzazione delle risorse umane. La scelta operata recentemente dalla Giunta Regionale (in assenza di qualsiasi coinvolgimento degli stakeolders) invece va in senso opposto a quanto necessario prevedendo 18 affidamenti “diretti” (rispetto ai quali non è dato ancora conoscere i criteri di scelta – vedi allegati) e 5 lotti “di maggiori dimensioni” da porre invece a licitazione e quindi al confronto con il mercato.

 

SCELTE IN CONTROTENDENZA RISPETTO ALLO SCENARIO NAZIONALE E ALLE PREMESSE REGIONALI Una programmazione regionale che va in controtendenza sia rispetto a quanto sta avvenendo in altre regioni (la Toscana ha affidato ad una sola impresa tutto il trasporto pubblico urbano ed extraurbano), ma anche rispetto alla riforma “epocale” avviata negli scorsi anni in Abruzzo e con quale le allora tre aziende pubbliche determinarono la nascita di TUA spa consentendo peraltro gli indubbi risparmi derivanti dalle economie di scala. Ad anticipare le conseguenze di quanto programmato dalla Giunta Marsilio con la delibera n.756/2019, nostro malgrado, si è attivata anche la TUA spa ovvero la società regionale che, mossa da una politica industriale esclusivamente ragioneristica, ha disinvoltamente provveduto a sub-concedere i servizi che aveva ricevuto dalla Regione con affidamento IN-HOUSE lucrando sul contributo chilometrico dalla stessa Regione erogato sulla scorta di un “costo standard” ottenuto rispetto a parametri ben determinati che considerano i costi industriali del servizio.

 

IL PRESIDENTE GIULIANTE E QUEGLI IMPEGNI DISATTESI PER REPERIRE RISORSE ADEGUATE – Sono stati disattesi gli impegni del Presidente Giuliante il quale anche pubblicamente aveva dichiarato di voler sollecitare la Giunta Regionale a garantire risorse adeguate per la sostenibilità dell’azienda che negli ultimi cinque anni unitamente all’intero settore, si è vista sottrarre ingenti risorse sia dal Governo Nazionale ma soprattutto da quello Regionale. E i risultati purtroppo sono agli occhi di tutti e sono davvero deliranti le affermazioni della società e dello stesso Presidente con le quali si vorrebbe far credere all’opinione pubblica che i tanti disservizi e le corse tagliate per mancanza di personale o di mezzi adeguati, rappresenterebbero una percentuale limitata che rientrerebbe nella consuetudine e nella normalità. La realtà invece è che per sopperire alla mancanza di adeguate risorse i vertici di Tua, con il benestare della Regione Abruzzo, hanno invece preferito introdurre un’operazione di “dumping sociale” posto esclusivamente a solo DANNO del fattore lavoro stante che i sub-concessionari non riconoscono i medesimi trattamenti di TUA spa ai propri dipendenti e sembrerebbe addirittura non applichino nemmeno il corretto Contratto Nazionale di Lavoro di riferimento avvalendosi in alcuni casi, per l’espletamento del servizio, di personale già posto in quiescenza da altre aziende.

 

LA PERDITA DI OLTRE 250 POSTI DI LAVORO. SCATTANO LE DENUNCE ALL’ISPETTORATO E ALL’INPS – Questi aspetti “tecnici”, moralmente deplorevoli e peraltro già denunciati in passato, sono stati posti dalle scriventi all’attenzione degli organi di controllo preposti sia rispetto alla corretta applicazione del Diritto del Lavoro che dei soggetti deputati ad eseguire le attività previste dal “controllo analogo” che Regione Abruzzo dovrebbe puntualmente operare rispetto a TUA spa (vedi allegati). Va denunciato inoltre che con questo stratagemma TUA spa ha cancellato in poco tempo (mediante il blocco del turn over) oltre 250 posti di lavoro nei settori dell’esercizio e delle manutenzioni a tutto danno della occupazione regionale e della qualità dei servizi nelle aree interne già maggiormente svantaggiate.

 

NESSUNA ATTENZIONE E SENSIBILITA’ ALLE CLAUSOLE SOCIALI – Siamo fortemente preoccupati, inoltre, della sorte che avranno i lavoratori attualmente impegnati nella gestione delle diverse linee nelle attuali concessionarie a seguito della Delibera n.756/2019 stante che la Giunta Regionale non si è posta affatto la necessità di esaminare questo aspetto nonostante le richieste delle parti sociali. Sarebbe infatti necessario definire una specifica “clausola di salvaguardia” ma già siamo consapevoli che è difficoltoso individuare quali siano gli addetti continuativamente impegnati sulle specifiche linee stante che gli stessi sono sottoposti a regime di rotazione su tutti i servizi esercitati.

 

VERTENZA TUA: LA PROSSIMA SETTIMANA VERTICE IN PREFETTURA – Infine in relazione ai difficili rapporti instaurati con gli attuali vertici aziendali (vedi allegato), si segnala l’avvio della seconda fase della procedura di raffreddamento e conciliazione per la società TUA e che costituisce, come noto, il preludio ad una probabile azione di sciopero. La Prefettura di Chieti, competente territorialmente, convocherà azienda e parti sociali presumibilmente all’inizio della prossima settimana nel tentativo di addivenire a quella che appare, al momento,