La truffa del sorpasso sta prendendo sempre più piede nelle città italiane. In Abruzzo si sono registrati numerosi casi. Ecco di cosa si tratta…
In principio si era diffusa la truffa dello specchietto: un sistema studiato da abili truffatori, in grado di sfruttare la buona fede delle persone per sottrarre loro del denaro, convincendoli di essere i responsabili di un incidente stradale. In seguito, sfruttando la fantasia e l’abilità di menti sempre più propense a creare sotterfugi e occasioni per delinquere, sono nate nuove idee e truffe sempre più fantasiose.
Dal finto investimento (i malviventi approfittano delle manovre degli automobilisti che provano a parcheggiare, per gettarsi a terra e fingere di essere stati investiti), alla truffa del parcheggio (realizzata generalmente ai danni delle persone più anziane, che lasciano borse o oggetti in macchina), ai finti garagisti (che chiedono informazioni su quanto tempo l’auto resterà in sosta, per capire su quali vetture poter intervenire ed avere più spazio di manovra per rubarle o provare a sottrarre qualcosa lasciato incustodito). L’ultima truffa sta prendendo piede in numerose città, con un sempre più crescente numero di vittime: la truffa del sorpasso.
Questo tipo di strategia, si è diffusa nella capitale, per poi diffondersi nelle regioni del centro e del sud. In Abruzzo si sono registrati numerosi casi: si tratta di un sistema ingegnoso, creato per sfruttare la buona fede e la poca conoscenza del pericolo da parte delle persone. Questo tipo di truffa viene generalmente perpetrata ai danni delle donne: soprattutto se sole in macchina e giovani.
Truffa del sorpasso: come viene realizzata?
Sui social sono state registrate numerose testimonianze: molte donne hanno confermato di aver subito questo tipo di truffa ed hanno raccontato nei minimi particolari la loro esperienza. In Abruzzo si è diffusa soprattutto nelle città di mare e nei tratti più trafficati. Ma come funziona? Ad essere colpite, come detto, sono soprattutto le donne che si trovano sole al volante. I truffatori, una volta individuata la vettura da colpire, tendono a sorpassarla e a mettersi davanti. Dopo pochi metri, iniziano a rallentare in modo vistoso, portando la potenziale vittima, ad organizzare un sorpasso.
In quei secondi, la truffa si materializza. I malviventi lanciano qualcosa sulla macchina che li sta sorpassando: un sassolino, un piccolo vetro o del materiale come il Das, in grado di colpire la carrozzeria, provocando rumore e lasciando una striscia ben visibile ad occhio nudo. A quel punto i criminali iniziano a segnalare alla macchina che li ha sorpassati, di essere stati colpiti durante la manovra: fanno i fari, invitano la vittima a fermarsi. E una volta ottenuto il loro scopo, minacciano di chiamare la Polizia. Inizia a quel punto un botta e risposta, che generalmente si conclude con la richiesta di denaro.
I comportamenti da evitare e i consigli delle forze dell’ordine
Secondo i dati pubblicati dalla polizia stradale, circa il 40 per cento delle persone che subiscono questa truffa, preferiscono pagare la cifra richiesta, evitando di mettere in mezzo l’assicurazione e sperando di non incorrere in problemi con le forze dell’ordine. Gli inquirenti continuano a raccomandare invece un comportamento opposto. Mai cedere a richieste di denaro, e in caso di dubbi, chiamare immediatamente il numero di sicurezza. Di fronte a questo scenario, i malviventi preferiscono generalmente darsela a gambe.