La situazione nella nostra regione non è sicuramente delle migliori. E nelle ultime ore sono arrivati dei dati ancora più allarmanti
Il declino demografico è un problema che colpisce ormai da tempo l’Italia. Negli ultimi anni si sta provando a risolvere la questione con interventi utili ad aumentare la natalità, ma il quadro complessivo del Paese non è dei migliori come anche le prospettive future. Fra le regioni più a rischio c’è anche l’Abruzzo. La regione da tempo combatte con una sorta di spopolamento dei centri più piccoli e gli ultimi aggiornamenti non sono positivi.

I numeri emessi preoccupano molto in Abruzzo. Serve una inversione di tendenza per consentire a molte cittadine di sopravvivere dopo un periodo davvero complicato dal livello demografico. Il governo su questo sta muovendo i primi passi con l’obiettivo di aumentare la natalità. Non un compito semplice se si guarda ai numeri registrati nelle ultime settimane.
Spopolamento in Abruzzo: la situazione è allarmante
La situazione spopolamento in Abruzzo inizia a preoccupare molto la regione. Il quadro è critico soprattutto se ci si proietta a lungo termine. Secondo le informazioni de Il Centro, entro il 2080 la regione rischia di perdere in modo definitivo circa 20 borghi abruzzesi da Montelapiano a Rosello.
Sono territori a forte rischio a causa del declino demografico. Un calo davvero preoccupante considerato che stiamo parlando di un problema nazionale e non solo abruzzese. Il governo da tempo è al lavoro per cercare di risolvere il problema e l’ultima strategia ha come idea quella di promuovere lo sviluppo del Paese nei territori che sono spesso marginalizzati e a rischio di spopolamento.

Si tratta di strategie locali che devono dare una risposta importante alla sfida demografica. Nei prossimi mesi si spera di avere delle risposte positive per consentire alla situazione di essere completamente differente e avere delle buone notizie in questo senso sulla crescita della popolazione in centri che ormai da anni sono in grossa difficoltà con lo spopolamento. Vedremo se ci sarà davvero una svolta nel prossimo futuro oppure si continuerà con prospettive drammatiche per quanto riguarda i centri più piccoli.