Una “famosa” abitazione ad Alba Adriatica è stata liberata da un’occupazione abusiva che durava da anni con un dispiegamento di forze di tutto rispetto. Un vero e proprio blitz.
Il problema degli alloggi si fa sentire in tutta Italia con famiglie che fanno fatica a pagare un affitto, figuriamoci un mutuo, e così sempre più spesso avvengono occupazioni abusive di interi gruppi di persone che prendono possesso sia di luoghi sfitti sia di abitazioni che già hanno un proprietario e dei residenti.
Un caso abbastanza conosciuto in Abruzzo è quello della Casa Rosa ad Alba Adriatica -così denominata per il suo caratteristico colore -, un luogo che nel corso degli anni ne ha viste di cotte e di crude per quanto riguarda le occupazioni abusive. Colpito da vari decreti di sgomberi poi sospesi che hanno permesso ai residenti abusivi di tornare ogni volta.
Il blitz alla Casa Rosa
Da anni si attendeva che l’immobile conosciuto come Casa Rosa, sita in via Bafile 1 ad Alba Adriatica, venisse liberata dall’occupazione abusiva di alcune famiglie di etnia rom che si erano insediate per farne la propria residenza in modo del tutto illegittimo.
Il dispiegamento di forze che è stato messo in campo ha tutta l’aria di un vero e proprio blitz, infatti, l’operazione è stata decisa e portata a termine da Questura di Teramo, coadiuvata dall’Arma dei Carabinieri, dai Vigili del Fuoco, dal 118 e dal Comune di Alba Adriatica settore Servizi Sociali.
La Casa Rosa è stata sgomberata in attuazione del provvedimento del Tribunale di L’Aquila — sezione Misure di Prevenzione con il quale si è provveduto a mandare via un nucleo famigliare che risiedeva abusivamente lì. Il bene confiscato è stato quindi restituito al Comune in quanto patrimonio pubblico e potrà essere utilizzato e valorizzato per altri scopi, anche abitativi, visto che il problema degli alloggi rimane comunque una spada di Damocle sulla testa di tantissime famiglie.
L’immobile presenta un gran numero di stanze e vani che possono far comodo per tante finalità. Ovviamente, chi di dovere si è occupato anche di effettuare alcuni interventi atti a impedire un’ennesima occupazione abusiva. Al portone d’ingresso è stato messo un grosso lucchetto, l’ingresso stesso è stato recintato, mentre le finestre sono state murate.