Non ci sono investimenti, nonostante la mole di risorse sia forse la più imponente degli ultimi anni; manca la governance che serve a rispondere al diritto di ogni abruzzese ad essere curato a dovere. Il risultato è l’esplosione della mobilità passiva, significa che migliaia di abruzzesi sono costretti ad andarsi a curare fuori, perché sul territorio presidi e servizi non riescono a rispondere alla richiesta di prestazioni accumulata fin qui ed esplosa dopo due anni di emergenza covid”, così il consiglieri regionali del Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto.
“Sull’impasse che anche l’ultimo Tavolo di monitoraggio ministeriale mette nero su bianco una sonora bocciatura, richiamando la Regione all’azione, siamo stati i primi a lanciare l’allarme – incalzano Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia, Sandro Mariani – ben sapendo quanto sia importante la programmazione per portare avanti una sanità capace di dare risposte alla comunità. Invece in Abruzzo da quando c’è il centrodestra la governance manca, infatti i tecnici ministeriali strigliano la Regione sulla rete ospedaliera, sulla prevenzione oncologica, sui punti nascita, sulla gestione del soccorso e ora anche sulla mobilità passiva, chiedendo in modo sempre più sostenuto documenti, scelte e investimenti.
Invece è tutto fermo e lo sarà finché chi governa non smetterà di fare propaganda e amministrerà questo comparto così sensibile e delicato. I nuovi ospedali annunciati non ci saranno mai senza atti e scelte coerenti che ad oggi non ci sono. Il centrodestra suona la solita musica: fatta di chiacchiere e pochi fatti e questo il confronto con il Tavolo di monitoraggio lo certifica in modo chiaro e forte già da tempo”.