“Non è mia intenzione mettere in discussione la bontà di un’operazione di marketing territoriale, importante in questo momento, sebbene settoriale e non estesa a tutti gli operatori abruzzesi e la cui riuscita saremo in grado di vedere presto tutti, come l’annunciato milione di turisti che dovrebbe invadere l’Abruzzo a partire dal comprensorio montano scelto – dice l’ex assessore allo Sport – Resto però come molti perplesso dal fatto che in piena fase di ripresa dall’emergenza Covid, con tutto il comparto economico che soffre, le imprese che aspettano i fondi del Cura Abruzzo 1 e 2 e le famiglie che stentano con i pochi contributi arrivati, la Giunta finanzi una società terza, sottraendo oltre 1 milione (che potrebbero diventare 6) ai fondi per il micro credito destinato alle piccole e medie imprese che l’esecutivo non utilizza per fare i bandi.
Non solo, ma lo fa senza sentire l’autorità di gestione, come sarebbe opportuno vista la natura dei fondi, con una delibera di Giunta e non con una variazione passata in Consiglio Regionale, quindi con una legge che vincoli le risorse per quella destinazione e atti conseguenti che conferirebbero legittimità alla decisione. Invece la delibera di Giunta, forzata proprio perché è stata giustificata con l’emergenza, di fatto toglie fondi e lo fa esautorando, ancora una volta, il Consiglio regionale dalle sue funzioni, proprio come sta accadendo con la programmazione sanitaria e ospedaliera.
Un modus operandi, ormai divenuto consuetudine della Giunta lenta, inopportuno e illegittimo dal punto di vista sostanziale, di cui torneremo presto a chiedere conto. La Regione Abruzzo è capofila delle Regioni per quanto riguarda il turismo e allo stato attuale in un settore così colpito non conosciamo alcuna iniziativa diretta e di rilievo messa in campo da questo Governo Regionale a sostegno degli operatori. Riteniamo che anche quella intrapresa con il Napoli Calcio non lo sia, perché avrebbe dovuto portare a un progetto di marketing territoriale e regionale di sistema che non vediamo, ma che, soprattutto, non avrebbe dovuto toccare con procedure illegittime le risorse delle imprese, un tesoretto rimasto in cassa solo perché fino a oggi la Giunta ferma non è stata in grado di usarlo”.