Le basi per l’avvio della procedura sono state poste oggi nel corso di un incontro ad Arquata tra il Commissario Straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, l’assessore alla ricostruzione della Regione Marche, Guido Castelli, e l’amministrazione comunale.
Il Piano Straordinario sarà realizzato in collaborazione con l’Ufficio Speciale della Ricostruzione delle Marche, guidato da Cesare Spuri, presente all’incontro, dovrebbe essere adottato tra gennaio e febbraio del prossimo anno, e recepirà tutti gli studi e le analisi che il Comune aveva già avviato per il piano attuativo, che richiede tempi molto più lunghi di preparazione e attuazione. Il Programma Straordinario di Arquata indicherà il cronoprogramma dei lavori per la ricostruzione del centro storico e delle frazioni, tra le quali Pescara, completamente distrutta dal sisma che lì causò 49 vittime, e le opere prioritarie e più complesse da realizzare ricorrendo eventualmente ai poteri straordinari in deroga di recente concessi per legge al Commissario per la Ricostruzione.
In mattinata, ad Ascoli Piceno, il Commissario Legnini, l’assessore Castelli e il direttore Spuri hanno incontrato i rappresentanti degli ordini e delle professioni tecniche per fare il punto dopo la scadenza del termine per la presentazione delle domande semplificate di contributo per la riparazione dei danni lievi, il 30 novembre scorso, che ha determinato un afflusso molto forte di nuove domande di contributo.
Nei prossimi giorni, con i professionisti, si definirà un calendario per il completamento delle domande semplificate con le integrazioni necessarie per la definizione delle pratiche, che potranno arrivare ad ottenere il contributo nel giro di pochissimi mesi.
Dopo la riunione nel comune di Arquata il Commissario ha fatto visita ad una famiglia, che da tempo lamentava i ritardi della ricostruzione, per consegnarli personalmente il decreto di contributo per la ricostruzione della casa, che è stato firmato la scorsa settimana. Insieme al proprietario, Legnini e Castelli hanno poi rimosso lo striscione di protesta appeso sulla facciata dell’abitazione, “Non stiamo a casa dal 24 agosto 2016”, che era diventato in questi anni un simbolo della lentezza della ricostruzione.
“In questi ultimi mesi, ha dichiarato il Commissario, diverse centinaia di cantieri sono stati aperti nonostante le enormi difficoltà determinate dall’emergenza sanitaria
. Siamo tuttavia consapevoli di essere solo agli inizi del processo di ricostruzione e anche per questo abbiamo inteso lanciare un messaggio di fiducia insieme ad una
famiglia che da qualche anno attendeva di poter iniziare i lavori e poter così esercitare il diritto di rientrare a casa “.