Lo ha affermato l’assessore regionale agli Enti locali, Pietro Quaresimale, nel corso dell’audizione della 1° Commissione del Consiglio regionale sulla proposta presentata dalla Giunta regionale di regolamento regionale di attuazione dell’art. 26 della legge n. 42 del 2013.
“Dopo dieci anni di colpevole silenzio – ha detto Quaresimale – abbiamo avviato quel processo di riforma previsto dalla legge regionale, volendo dare alla polizia locale regionale uniformità normativa e di comportamento. Il Regolamento che abbiamo proposto all’esame del Consiglio regionale riesce a tener dentro le novità previste dal contratto collettivo di lavoro, dalla legge regionale 42 e una nuova struttura gerarchica basata sui gradi previsti nell’ordinamento civile”.
L’approvazione del regolamento regionale di polizia locale, del resto, è solo l’ultimo atto di quel processo di riforma a cui l’assessore ha fatto riferimento nell’audizione in 1°commissione. Non a caso la proposta in esame al Consiglio è stata preceduta da un’intesa attività che si è dispiegata negli ultimi due anni: dalla nascita dell’Osservatorio di polizia locale alla Scuola di formazione regionale, dalla creazione dell’Albo dei docenti all’adozione del protocollo d’intesa con prefetture e Anci. L’assessore Quaresimale ha poi ribadito che nella stesura della proposta di regolamento “si è tenuto conto dei contributi pervenuti dal Comitato consultivo e dalle organizzazioni sindacali, nel rispetto di quell’idea di confronto che è alla base di ogni processo di riforma che chiama in causa i territori e si rivolge ai cittadini”.