Arriva la bocciatura anche dal sindaco dei medici Anaao Assomed di Teramo e L’Aquila al nuovo piano sanitario regionale. Gabriella Marini, segretaria del sindacato Asl Teramo, e Loreto Lombardi, segretario invece di quello della Asl L’Aquila, parlano di “minestra riscaldata e clamoroso passo indietro”.
“Nel nostro ruolo di rappresentanti aziendali Anaao di due aree, Teramo e L’Aquila, che tanto significano in termini di sanità, esprimiamo grande preoccupazione per l’evidente asimmetria tra la considerazione e la progettualità spese per le Asl di Pescara e Chieti e la solita “distrazione” per i territori dell’Aquila e Teramo. La sensazione che traspare è che si vogliano fare, in una piccola regione come l’Abruzzo, due realtà sanitarie diverse, una di serie A e una di serie B – sottolineano – Un atteggiamento non giustificato da alcun tipo di elemento demografico o sanitario. Quanto alle perplessità logistiche di una integrazione funzionale delle aree l’Aquila-Teramo, sollevate da alcune parti, e relative alla distanza tra i due ospedali, queste sarebbero completamente risolte attraverso l’integrazione funzionale delle due strutture, anche avvalendosi dell’uso coordinato dell’elisoccorso, e pertanto ampiamente in grado di far fronte a qualsiasi emergenza. Si dimentica peraltro che le due province sono collegate da un’autostrada mentre c’è un asse attrezzato, privo di una vera corsia di emergenza e spesso intasato, a unire Chieti a Pescara”.
E ancora: “Il piano non prende in considerazione numerosi aspetti. L’Asl dell’Aquila, solo per fare un esempio, esprime la massima mobilità attiva a livello regionale e tante delle prestazioni assicurate dal presidio vanno a compensare il deficit che si riscontra in altre aree. Non vengono valorizzate neanche evidenti eccellenze come quella rappresentata dal polo cardiologico a Teramo. L’invito che rivolgiamo all’assessore Verì è di riaprire il dialogo con gli operatori della sanità, far ripartire in tempi rapidi i lavori della commissione L’Aquila-Teramo per il Dea di secondo livello ed effettuare velocemente un monitoraggio dei pensionamenti previsti da qui al 2025. La Regione dovrebbe impegnarsi sin d’ora a reperire le risorse per investire nel personale e in nuove assunzioni. La nostra spesa, in questo particolare settore del bilancio, è sotto di 40 milioni di euro rispetto al limite prefissato nel 2004 e tra qualche anno, se le cose non cambiano, gli ospedali diventeranno scatole vuote prive di professionisiti in grado di gestirli. La verità è che la Regione non ha mai proposto una programmazione vera e reale dei fabbisogni del personale, non solo sanitario ma anche amministrativo, in relazione ai massicci pensionamenti previsti nei prossimi anni. Una situazione che l’Anaao ha più volte denunciato”.