La discussione di stamane in Commissione ha dimostrato tutti i limiti di un disegno fuori tempo, divisivo e persino incompatibile con lo Statuto regionale. Noi non andremo a nessun confronto se i partiti della maggioranza non firmeranno tutti la stessa proposta, poi vedremo il contributo che potremo dare se ne avremo la possibilità”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci sull’esame della proposta di legge elettorale approdata stamane in Commissione Statuto.
“Le priorità degli abruzzesi sono ben altre e le abbiamo indicate chiaramente in più di una mobilitazione e non c’è certo il voto del 2024 fra queste: servono sostegni per risollevare le sorti di famiglie e imprese messe in ginocchio prima dal covid e poi dai rincari – aggiunge Paolucci – Abbiamo anche indicato le risorse disponibili da subito per intervenire: 200 milioni, metà dal bilancio dal 2023, metà da obbligazioni non ancora assunte sui fondi europei. Ma il presidente Marsilio è rimasto sordo a ogni invito, anzi, mentre la nostra proposta veniva bocciata in Consiglio dalla sua maggioranza, lui depositava la sua legge elettorale: evidentemente gli interessa più assicurarsi un secondo mandato. Dopo l’illustrazione ascoltata stamattina posso affermare con maggiore convinzione che non saremo a nessun tavolo se prima non si arriva a una versione condivisa della legge, quella illustrata oggi non solo non è firmata da tutta la maggioranza, ma è contro lo Statuto della Regione ed è arrivata al nostro esame senza la necessaria dotazione di schede legislative e pareri tecnici. Insomma, un testo improponibile. Marsilio prenda coscienza che è arrivato il momento di pensare alle cose serie, quelle che riguardano la comunità e non il potere”.
Sara Marcozzi. “Sono sempre stata favorevole all’istituzione del collegio unico per la legge regionale di Regione Abruzzo e l’ho ribadito anche oggi durante la Commissione Statuto al Presidente Marsilio. È il momento di pensare al nostro territorio come una realtà unica per dare risalto a ciò che ci unisce, non ciò che divide, vedendo il nostro territorio come un blocco unico e superando campanili e orticelli vari che hanno frenato lo sviluppo dell’Abruzzo, con Consiglieri regionali più impegnati a fare i Consiglieri comunali in Regione. Siamo chiamati ad affrontare sfide enormi che le difficoltà macro economiche stanno accelerando. Il nostro è già un territorio ridotto rispetto al resto d’Italia, e ridurlo ancora di più in nome di interessi di quartiere sarebbe un danno in primis per gli abruzzesi”.
Lo afferma il Consigliere regionale e Presidente della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica Sara Marcozzi, che prosegue: “Altre riflessioni, che ho voluto portare all’attenzione dei lavori di Commissione, è sul tema dell’uguaglianza di genere. Nelle due elezioni svolte con l’attuale legge elettorale, su 31 Consiglieri regionali sono state elette 2 donne nel 2014 e 5 donne nel 2019. Mi sembra quindi che il testo vigente sia indifendibile e clamorosamente deficitario sotto questo punto di vista. Oltretutto non dimentichiamo che la riforma di legge elettorale regionale introduce la tripla preferenza di genere, ricalcando la legge elettorale europea dove la rappresentanza di donne è molto corposa. Evidentemente, quindi, il problema è da ricercarsi a monte, da quello che succede all’interno dei partiti, e non a valle di un sistema elettorale. Quando lo si capirà, sarà una buona notizia per tutti noi”.
“Più che sulla “forzature” di quote rosa o sulla difesa cieca di campanili ed orticelli, sarei felice se questa discussione in aula puntasse sulla qualità dei singoli politici e delle singole persone, indipendentemente dal resto. Abbiamo l’occasione per dare sviluppo all’intera Regione e per mandare un messaggio a tutti i cittadini che vogliano impegnarsi in politica, pensando per una volta al bene di tutto l’Abruzzo. Spero che ci sia modo di confrontarsi serenamente, come successo oggi in Commissione, e di non bloccare i lavori di Consiglio su questo tema. Abbiamo tanti provvedimenti da prendere, a partire dagli aiuti agli abruzzesi per il caro energia dando seguito a una mia mozione approvata dalla maggioranza, e non possiamo perdere altro tempo”, conclude Marcozzi.