Un clima che aveva, progressivamente, stremato la resistenza psicologica dei genitori che hanno deciso di raccontare tutto ai carabinieri e di mettere fine ai continui soprusi subiti.
Il percorso successivo è stato rapidamente tracciato, in applicazione del cosiddetto “codice rosso”.
I carabinieri della stazione di Martinsicuro, nelle ultime ore, hanno notificato la misura coercitiva del divieto di avvicinamento a carico di un uomo di 37 anni. La misura cautelare è stata emessa dal gip del tribunale di Teramo, Roberto Veneziano, sulla richiesta del sostituto procurato Davide Rosati.
L’accusa. Il 37enne, nullafacente, era solito chiedere, in maniera sistematica, delle piccole somme di denaro ai genitori conviventi. Cifre che andavano dai 20 ai 30 euro, che sarebbero servite per soddisfare le proprie necessità, come per esempio l’acquisto di stupefacenti e bevande alcoliche. Quando le pressanti richieste non venivano soddisfatte, era solito sfogare le proprie rabbia nei confronti dei genitori destinatari di minacce e maltrattamenti.
Già alla fine del 2019, al rifiuto opposto dai genitori di consegnargli somme di denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti ed alcool, l’uomo non aveva esitatio nel devastare l’abitazione di famiglia.
La denuncia. Stanchi del clima che si era generato, i genitori hanno presentato una denuncia al carabinieri. Dall’esposto si è attivata tutta la procedura prevista in questi casi. I militari hanno, infatti, trasmesso una dettagliata informativa alla magistratura che poi ha emesso la misura coercitiva che prevede, a carico del 37enne, il divieto di avvicinarsi al genitori e di restare ad una distanza dall’abitazione di almeno 500 metri, oltre all’impossibilità di comunicare con loro con qualsiasi strumento, anche telefonico.