Le gravi criticità dell’acqua in Abruzzo e le opportunità per superarle

L’acqua è una risorsa fondamentale alla vita umana, ma spesso viene sprecata a causa dell’inefficienza delle strutture idriche. Un’emergenza non sempre dichiarata tale, ancora più grave se si pensa ai gravi effetti dei cambiamenti climatici.

 

Su questo fronte l’Abruzzo presenta forti criticità. Infatti Chieti, L’Aquila e Pescara figurano tra i 30 capoluoghi italiani con la più ingente quantità di risorsa idrica sprecata a causa di perdite e inefficienze. In particolare, Chieti nel 2021 ha fatto registrare il dato più alto a livello nazionale: nella città teatina il 71,7% dell’acqua immessa in rete, infatti, viene dispersa.

I fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) possono rappresentare un’opportunità importante per cercare di risolvere le lacune presenti nelle infrastrutture idriche abruzzesi. Tuttavia, nonostante l’arrivo (in base ai dati disponibili) di un centinaio di milioni di euro in regione, dalla nostra indagine emerge come gli investimenti puntino più al potenziamento del servizio che alla manutenzione delle strutture esistenti.

L’Abruzzo tra perdite e interruzioni del servizio idrico

Le rilevazioni di Istat forniscono informazioni utili per il sistema idrico. Da un lato osservano il livello delle precipitazioni (dei soli capoluoghi di regione), sempre meno frequenti ma fondamentali per alimentare le fonti sorgive e funzionali al lavoro agricolo. Dall’altro rilevano le perdite nei sistemi, verificando per tutti i capoluoghi di provincia la quantità di acqua immessa nella rete idrica e quella che effettivamente arriva ai consumatori finali.

Nel periodo compreso tra il 2010 e il 2020 a L’Aquila le precipitazioni sono state in media di 649,35 millimetri l’anno. È il quinto comune capoluogo di regione dove piove di meno, dopo Cagliari (la città con la media più bassa), Aosta, Bari e Palermo.

Per quanto riguarda le perdite nei rispettivi sistemi idrici, nel 2021 si registrava una situazione particolarmente critica in tre dei quattro capoluoghi abruzzesi. L’Aquila, Chieti e Pescara infatti soffrivano una quota di perdite molto superiore rispetto alla media nazionale (36,2% di risorse disperse rispetto al totale di quelle immesse in rete). In particolare il comune di Chieti, nel 2021, presentava il dato più alto in Italia, con il 71,7% di risorse idriche disperse. Pescara occupava il dodicesimo posto con (58,9%) e L’Aquila il 26esimo (50,7%). L’unico capoluogo abruzzese a presentare un dato positivo è Teramo (28,6%).

 

Le criticità di Chieti e Pescara trovano conferma anche nel dato relativo al numero di giorni di interruzione del servizio di erogazione di acqua per uso domestico. A Chieti in particolare sono stati 172 i giorni in cui si è registrata un’interruzione totale o parziale del servizio. A Pescara invece sono stati 141.

Le misure del Pnrr per le infrastrutture idriche

Nel Pnrr si dichiara la volontà di investire in un settore che, come abbiamo visto, in Abruzzo risulta soffrire di particolari criticità.

La prima misura del piano sui sistemi idrici mira a rendere più efficienti le infrastrutture attraverso interventi di potenziamento, completamento e manutenzione straordinaria delle strutture di derivazione, stoccaggio e fornitura d’acqua. Il secondo investimento invece punta a migliorare il sistema di monitoraggio delle perdite. Ciò dovrà avvenire attraverso la digitalizzazione delle infrastrutture in modo da realizzare una “rete intelligente”.

La terza misura riguarda invece gli investimenti nel sistema irriguo per il settore agricolo che consiste nella trasformazione dei sistemi di irrigazione dei campi in sistemi più efficienti. Sono previsti infine anche investimenti nelle fognature, con il fine rendere più efficace la depurazione delle acque reflue scaricate nelle acque marine e interne. Queste 4 misure hanno complessivamente un valore pari a 4,4 miliardi. Se per l’ultima ancora non sappiamo quali saranno i progetti che verranno realizzati, per le prime 3 abbiamo già qualche indicazione. Complessivamente, a oggi le risorse assegnate all’Abruzzo sono 112,6 milioni di euro.

A livello provinciale è il territorio pescarese a intercettare la maggiore quantità di fondi destinati all’Abruzzo. Qui infatti saranno effettuati investimenti pari a 43,8 milioni di euro. La stragrande maggioranza (43,3 milioni) saranno utilizzati per la prima misura dedicata al potenziamento e alla manutenzione delle infrastrutture. Al secondo posto troviamo invece la provincia di Chieti dove arriveranno circa 38 milioni, anche in questo caso è la prima misura ad assorbire la maggior parte delle risorse.

In provincia dell’Aquila saranno investiti 30 milioni, con una distribuzione delle risorse piuttosto omogenea tra le tre misure. Infatti, 11,8 milioni saranno investiti per la riduzione delle perdite, 9,5 milioni andranno all’agro sistema irriguo mentre 9 milioni alle infrastrutture per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico. Teramo infine è la provincia che riceve meno fondi. Appena 365mila euro, dedicati alla riduzione delle perdite. [grafico dei finanziamenti in ogni provincia abruzzese]

Purtroppo a oggi è impossibile capire come si distribuiscono le risorse a livello comunale. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, i progetti ammessi a finanziamento abbracciano il territorio di più comuni. Complessivamente i progetti finanziati in Abruzzo sono solo 16 ma i comuni interessati sono 63, a cui si aggiungono 3 interventi che coprono l’intero ambito provinciale (uno ciascuno per L’Aquila, Pescara e Teramo). Pochi territori, insomma, rispetto ai 305 comuni della regione.

I progetti finanziati, una panoramica

I progetti che possono essere localizzati interamente sul territorio di un singolo comune sono solo 5 e riguardano 4 centri. Tra questi l’intervento con l’importo più consistente in tutta la regione, pari a 20 milioni, sarà realizzato a Penne (Pescara) dove ci sarà l’ammodernamento delle condotte dell’impianto irriguo Tavo-Saline.

A Pescara invece sarà realizzato un intervento da 12,8 milioni di euro per la ristrutturazione, adeguamento e potenziamento dell’acquedotto “Giardino”. Nel comune di Tagliacozzo (L’Aquila) è stato finanziato un intervento da 9 milioni per l’ammodernamento dell’acquedotto alimentato dalle sorgenti del fiume Liri. A Bussi sul Tirino (Pescara) infine saranno realizzati interventi del valore complessivo di circa 2 milioni. In questo caso i lavori riguardano il potenziamento dell’acquedotto locale ma sono stati distinti in 2 lotti diversi.

 

Considerando invece i progetti che attraversano i comuni di più territori, possiamo notare che ce ne sono altri 2, oltre ai già citati interventi di Penne e Pescara, con un importo superiore ai 10 milioni di euro. Entrambi riguardano la provincia di Chieti. Nel primo caso l’intervento, del valore totale di 16 milioni, riguarda il potenziamento del sistema acquedottistico attraverso l’aumento della disponibilità della risorsa idrica e l’interconnessione tra le diverse reti. Questo progetto attraversa i territori di 10 comuni: Paglieta, Pollutri, Scerni, Torino di Sangro, Villalfonsina, Casalbordino, Altino, Archi, Perano e Atessa. Il secondo intervento, con le stesse finalità del precedente, riguarda invece ben 36 territori chietini e vale complessivamente 14 milioni di euro.

In base alle informazioni disponibili sembrerebbe quindi che gli investimenti previsti vadano più nella direzione di un potenziamento del servizio per far fronte all’emergenza siccità mentre sono pochi gli interventi di manutenzione previsti. Gli investimenti legati alla seconda misura che abbiamo passato in rassegna infatti sono finalizzati più alla realizzazione di sistemi di monitoraggio che a interventi di vero e proprio efficientamento, che dovrebbero invece rientrare nella prima. Com’è possibile osservare anche dalla tabella però non sono molti, almeno a livello numerico, gli interventi di questo tipo.

Da citare infine un altro progetto del valore complessivo di 9,5 milioni che riguarda due soli comuni: Capestrano e Ofena, in provincia dell’Aquila. In questo caso l’investimento prevede l’installazione di misuratori di terzo e quarto livello nella valle del Tirino. Si tratta dell’unico progetto legato all’agro sistema irriguo che sarà finanziato in Abruzzo.

Come abbiamo già raccontato, infatti, alcune regioni italiane, tra cui Sicilia, Molise, Valle d’Aosta e appunto Abruzzo, erano rimaste escluse per varie ragioni da questi investimenti. Ciò ha generato polemiche a livello nazionale, tanto che l’allora governo Draghi decise di recuperare alcuni progetti con la legge di bilancio per il 2022. Fatto sta però che la maggior parte del territorio abruzzese, una delle regioni strategiche a livello nazionale per quanto riguarda l’agricoltura, è rimasto comunque in gran parte escluso da questo investimento.

Abruzzo Openpolis [abruzzo.openpolis.it] è un progetto di Fondazione Openpolis, Etipublica, Fondazione Hubruzzo, Gran Sasso Science Institute e StartingUp.

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