L’Abruzzo perde abitanti e ricchezza: i dati Istat

“Arrivano i dati ISTAT sul bilancio demografico e con essi arrivano, purtroppo, impietose conferme della regressione dell’Abruzzo che perde 7.051 abitanti e decresce dello 0,53%, valore triplo rispetto al – 0,17% dell’Italia.

 

E’ il quarto anno consecutivo che l’Abruzzo segna valori percentuali peggiori di quelli medi nazionali”. Questo l’annuncio di Mauro Febbo, consigliere regionale di Forza Italia.

 

“Se hanno creato scalpore e clamore i dati comunicati dal rapporto di Bankitalia con cui veniva evidenziato come l’Abruzzo viaggi in controtendenza rispetto alla flebile ripresa nazionale, oggi arriva l’ennesima certificazione dell’inappropriatezza e inconsistenza dell’azione politica e strategica di questo governo regionale, targato PD. Come comunicato dall’economista, Dott. Aldo Ronci, nel 2017 l’Abruzzo – prosegue Mauro Febbo – registra dati peggiori di quelli del Mezzogiorno. Rispetto agli altri anni arriva anche l’allarmante novità: flessione consistente anche nell’Area Metropolitana, trainante per l’economia e lo sviluppo della regione, Chieti – Pescara”.

 

“Sono dati che non possono essere trascurati visto che, come evidenzia il Dott. Aldo Ronci, la capacità della Regione di creare ricchezza dipende anche dal suo andamento demografico: più cresce la popolazione, più aumentano i consumi e si alimenta la forza lavoro. Per questo i recenti dati diffusi dall’Istat sul trend negativo dei residenti in Abruzzo destano preoccupazione specialmente se analizzati assieme ad altre componenti:

 

OCCUPAZIONE: si sono dimezzati i contratti di lavoro a tempo indeterminato (dai più di 50.000 del 2015 ai 25.000 del 2017), mentre i contratti di lavoro a termine crescono (da 92.000 a 132.000);

 

POVERTA’ : 80.000 persone in condizioni di povertà e 350.000 persone a rischio povertà. Il 15,6% delle famiglie abruzzesi nel 2017, sono in una condizione di povertà relativa. La situazione è drasticamente peggiorata rispetto al 2016, anno in cui il dato si fermava al 9,9%. Mai così poveri!;

 

PMI: il numero di chiusure delle attività della PMI, ovvero la struttura portante dell’economia abruzzese e nazionale, è superiore rispetto alle aperture”.

 

“Condivido le dichiarazioni dell’economista, Dott. Aldo Ronci: una popolazione che cala a causa del basso tasso di natalità, del basso tasso di migrazione dall’estero e dell’alto tasso di migrazione verso altre regioni, non è certo la base migliore per crescere. Questa la sintesi anche delle inconsistenti politiche di questo governo regionale che nulla ha fatto per il lavoro, per il credito e per gli investimenti. Anche se il numero degli abruzzesi è in costante calo – conclude Mauro Febbo – sarà sufficiente per mandare a casa D’Alfonso & C. aprendo una nuova stagione politica per invertire la rotta di una barca che nel silenzioso logorio sta affondando”.

 

 

 

 

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