Ha fatto tanto parlare di sé la scelta di una professoressa universitaria che ogni giorno accompagna la figlia scuola e si reca al lavoro in cargo-bike.
La mobilità sostenibile è uno dei temi del nuovo millennio, uno di quelli che tende spesso a far discutere ma che, più di altri forse, offre soluzioni a buon mercato per tutti, in grado di cambiare letteralmente le abitudini di vita, anche le più radicate. Quante volte per muoversi tra due punti, magari nemmeno così distanti, si finisce con l’utilizzare l’automobile? Forse proprio per questo, fa tanto discutere la scelta della professoressa Luciana Mastrolonardio.
La professoressa Mastrolonardio insegna Tecnologia dell’architettura presso l’Università “Gabriele D’Annunzio” di Pescara ma, nonostante le sue doti da insegnante, non è per questo che è finita al centro della cronaca cittadina. Da diverso tempo infatti, la professoressa ha preso una decisione che, col passare del tempo, ha cambiato la sua vita e quella di sua figlia: andare a lavoro in cargo-bike.
Perché scegliere la bici?
La scelta della professoressa Mastrolonardio, di utilizzare la bici per spostarsi da casa sino a lavoro, passando prima a lasciare sua figlia a scuola, si è rivelata più che vincente per la docente che dichiara come ciò le abbia letteralmente cambiato la vita. La bicicletta diventa quindi il mezzo di locomozione primario, a discapito dell’automobile. Ma ci sono dei vantaggi concreti?
Secondo quanto riferito dalla professoressa, spostarsi in bici ha praticamente solo vantaggi: il tempo impiegato per giungere a lavoro è lo stesso, se non inferiore, a quello impiegato in auto con la differenza che, in tal modo, viene evitato tutto lo stress della guida oltre all’irritante rito della ricerca del parcheggio. Piccolo extra, è quello di poter condividere del tempo di qualità con la sua bambina.
Non esistono intemperie che riescano a fermarla: ogni mattina, la docente parte da Santa Filomena e giunge in viale Pindaro, tutti i giorni da due anni. Ciò ha determinato un miglioramento della qualità della vita. Quella che è nata come una semplice scelta del mezzo, per ovviare ai disagi dell’automobile, è adesso diventata “una scelta di vita perché muoversi in bici vuol dire attraversare la strada più lentamente, incontrare persone, fermarsi a prendere un caffè”, dichiara la docente.
Non si tratta dell’unica persona della zona a mettere in atto questa salutare pratica. Il suo è sicuramente un esempio virtuoso, che aiuterà a spingere in una direzione ben precisa per quanto riguarda le alternative alle automobili e per la mobilità sostenibile. Il suo mezzo è una cargo-bike, omologata e dotata di cinture di sicurezza per far viaggiare in sicurezza sua figlia.