Una situazione economica sempre più precaria. Tantissimi comuni a rischio fallimento in Italia. Cosa sta accadendo.
La crisi dei comuni italiani: un’analisi preoccupante. La situazione finanziaria di molti comuni italiani è diventata sempre più precaria, con un totale di 470 enti locali (il 6% del totale nazionale) che si trovano in uno stato di grave difficoltà economica. Di questi, 257 sono in predissesto e 213 in dissesto. Questa condizione critica è maggiormente concentrata nel Sud Italia e ha mostrato segni di peggioramento negli anni successivi alla crisi pandemica. Secondo la Fondazione nazionale dei commercialisti, che ha recentemente pubblicato il documento “Lo stato di crisi degli enti locali: evoluzioni e prospettive”, la normativa attuale non sembra adeguata a fronteggiare tale emergenza.
Predominanza al Sud e necessità di riforme. Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, sottolinea l’inadeguatezza della normativa vigente nel gestire le problematiche finanziarie degli enti locali, soprattutto per quelli sotto i 15mila abitanti. È emersa la necessità di rafforzare i controlli e gli strumenti per l’identificazione tempestiva delle situazioni di squilibrio finanziario. L’analisi rivela che il 53% degli enti in predissesto ha una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, con una concentrazione quasi equamente divisa tra le aree geografiche del Mezzogiorno.
I dati allarmanti dei comuni in dissesto. Il fenomeno del dissesto interessa principalmente le regioni meridionali dell’Italia: Campania con 47 casi (22%), Calabria con 52 (24%) e Sicilia con ben 69 (32%). Anche se meno numeroso rispetto al Sud, il problema non risparmia alcune regioni del Centro-Nord, sebbene qui si registri una minore incidenza. Questa distribuzione geografica evidenzia come la crisi finanziaria degli enti locali sia particolarmente radicata nelle aree già afflitte da difficoltà economiche strutturali.
L’indagine condotta dai commercialisti mette in luce anche un aspetto demografico allarmante: oltre la metà degli enti in predissesto riguarda piccole realtà comunali con meno di 5.000 abitanti; questo dato sottolinea come le piccole dimensioni demografiche possano influire negativamente sulla capacità amministrativa ed economica degli enti locali. Inoltre, anche nei comuni più grandi non mancano esempi significativi di questa problematica finanziaria.
Verso una soluzione possibile? Di fronte a questa situazione critica emerge chiaramente la necessità urgente di intervenire attraverso misure legislative mirate e riforme strutturali capaci di offrire agli enti locali gli strumenti adatti per affrontare efficacemente le loro difficoltà economiche-finanziarie. La proposta avanzata dalla Fondazione nazionale dei commercialisti punta proprio verso questa direzione: rafforzare i controlli interni nei Comuni più piccoli e sviluppare meccanismi più efficaci per l’emersione tempestiva delle situazioni dì squilibrio.