Il problema assume rilevanza fondamentale se si considera che il patrimonio boschivo rappresenta oltre il 30% dell’intero territorio delle Regioni Abruzzo e Molise, costituendo un’immensa ricchezza per l’ambiente e l’economia, per l’equilibrio del territorio, per la conservazione della biodiversità e del paesaggio.
I boschi, infatti, sono l’habitat naturale di molte specie animali e vegetali, oltre a svolgere la funzione di protezione del territorio da eventi di estrema gravità quali frane e alluvioni. Non va altresì sottovalutato il fatto che gli incendi boschivi costituiscono un pericolo per la sicurezza e l’incolumità della popolazione.
La consapevolezza dei danni così ingenti che gli incendi boschivi sono in grado di determinare e l’estensione che questo fenomeno ha avuto negli anni passati, provocando in alcune annate, come ad esempio quella del 2017, ingenti danni ambientali, con la distruzione di circa 10.000 ettari di superficie boschiva e l’innesco di 350 roghi, richiede il massimo impegno dei Carabinieri della specialità Forestale al fine di prevenire e contenere gli incendi oppure, ove necessario, contrastare e reprimere comportamenti illeciti.
Per questo motivo dalla prima settimana di luglio e fino al 15 settembre circa si è disposto da parte del Comando Regione Carabinieri Forestale “Abruzzo e Molise” un innalzamento del dispositivo per la prevenzione e repressione, con un incremento dei servizi di controllo del territorio nelle ore più critiche per l’innesco degli incendi e l’attivazione del proprio Nucleo Informativo Antincendio Boschivo (N.I.A.B.), preposto all’attività d’indagine di questa tipologia di reati.
In caso d’incendio, infatti, il N.I.A.B. territoriale interviene immediatamente sul luogo dell’evento, avvalendosi dei propri repertatori (almeno uno al giorno per ogni provincia) per effettuare un’attività di ricognizione dell’area percorsa dal fuoco e risalire, attraverso il sistema investigativo noto con M.E.F. (Metodo delle Evidenze Fisiche), all’area di innesco dell’incendio al fine di deferire all’autorità giudiziaria i responsabili. Inoltre è massimo l’impegno profuso dai Carabinieri Forestali per “cogliere sul fatto”i responsabili di eventuali gesti incendiari a danno del patrimonio forestale.
Nel corso della scorsa stagione sono stati effettuati dai Carabinieri del comparto forestale di “Abruzzo e Molise” oltre 400 controlli e giornalmente i militari esclusivamente preposti a prevenire questi reati sono circa 40 (con i relativi mezzi), pronti a raddoppiare in caso di necessità ed emergenza.
Fondamentale per la prevenzione degli incendi è inoltre il comportamento tenuto dal cittadino, la maggior parte degli incendi boschivi infatti sono dovuti a comportamenti colposi, per questo motivo l’osservanza delle norme nazionali e locali, l’adozione di tutte le cautele necessarie e il senso civico possono scongiurare il verificarsi di questi fenomeni.
A tal fine si consiglia: di evitate di accendere fuochi, nel periodo di massima pericolosità, entro il limite di 200 metri dall’estremo margine del bosco, di utilizzare solo aree attrezzare e di non abbandonare mai le suddette aree prima di aver completamente provveduto a spegnere il fuoco; di non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi, poiché possono incendiare l’erba secca; di non parcheggiare l’auto se non si è accertato che la marmitta non sia a contatto con l’erba secca, poiché potrebbe incendiare facilmente l’erba; non abbandonare i rifiuti nei boschi e nelle discariche abusive, dato che costituiscono un pericoloso combustibile. Si ricorda che il Codice dell’ambiente prevede che attività di raggruppamento e abbruciamento di stoppie, paglia e altri residui agricoli deve avvenire in piccoli cumuli e in quantità giornaliere, non superiori a tre metri per ettaro e che questa pratica agricola va evitata nel periodo di massima pericolosità per gli incendi boschivi.
I Carabinieri ricordano inoltre che violare le norme, oltre a comportare sanzioni amministrative – che vanno da un minimo di euro 1.032,00 ad un massimo di euro 10.320,00 -può determinare l’incriminazione, ove ne ricorrano le circostanze, per il reato di incendio boschivo, punito ai sensi dell’art. 423 bis del C.P. con la reclusione da 1 a 5 anni, se colposo, e da 4 a 10 anni, se doloso.
Si ricorda infine che gli incendi si verificano più facilmente nelle ore più calde della giornata e possono propagarsi con grande velocità, specialmente se il terreno ha una forte pendenza o in presenza di forte vento; è importante, quindi, non abbassare la guardia contro un fenomeno che oltre a rappresentare un enorme pericolo per l’incolumità pubblica, ogni anno provoca la perdita di un’inestimabile risorsa di ossigeno, di biodiversità e bellezze naturali.
I cittadini potranno contribuire a rendere l’attività di controllo ancora più capillare, attraverso opportune e tempestive segnalazioni telefoniche alla centrale operativa utilizzando il numero unico di emergenza 112 oppure il 1515.