Ciò che si riduce, invece, è il numero medio di componenti di ogni famiglia: nel 2011 erano 2,49, nel 2019 2,34, media leggermente superiore a quella nazionale (2,29). E’ quanto emerge dall’analisi dei dati dell’Istat.
A fronte di una lieve diminuzione della popolazione – nel 2011 i residenti erano 1.307.309, nel 2019 1.293.941 – le famiglie sono in aumento. Del totale, il 99,6% della popolazione (1.288.595 individui) vive in famiglia, mentre sono solo 5.346
(0,4%) le persone in convivenza anagrafica, ossia che abitano in istituti assistenziali, ospizi, istituti di cura e altre residenze collettive.
A livello territoriale, il maggior numero di famiglie è nel Chietino: sono 160.686 su un totale di 378.840 residenti, con un numero medio di componenti pari a 2,35. Seguono il Pescarese (133.541 famiglie su 315.363 residenti, con 2,36 componenti) e l’Aquilano (129.063 famiglie su 294.838 residenti, con 2,27 componenti).
Chiude il Teramano, con 127.657 famiglie su 303.900 residenti, con un numero medio di componenti pari a 2,38.
I comuni con il maggior numero di componenti per famiglia sono Luco dei Marsi (2,72), Cappelle sul Tavo (2,71), Castiglione Messer Raimondo (2,69) e Morro d’Oro (2,69). Quelli con il minor numero, invece, sono Montelapiano (1,5), Cappadocia (1,52) e Montebello sul Sangro (1,52).
Nella classifica nazionale spiccano due comuni abruzzesi, uno che registra il maggior incremento tra il 2011 e il 2019 e l’altro che registra il calo più marcato: si tratta di Alfedena (+34,3%, 127 famiglie in più) e Villa Santa Lucia degli Abruzzi (-31,4%, 27 famiglie in meno), entrambi in provincia dell’Aquila.