Il Gran Sasso illuminato di rosa: l’ente Parco dice no e tutti sono felici. Le motivazioni

Il Gran Sasso illuminato di rosa in celebrazione dell’arrivo Giro d’Italia. Una bella trovata si potrebbe pensare, e invece no, sarebbe mortificante nei confronti del paesaggio e dei colori naturali della montagna. Almeno stando all’Ente Parco Nazionale.

L’arrivo del Giro d’Italia 2024 avverrà in località Prati di Tivo, dunque l’organizzazione aveva pensato di colorare di rosa il Paretone del Corno Grande mediante utilizzo di luci artificiali, ma l’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ha detto no in modo categorico.

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D’accordo con la decisione anche l’associazione alpinistica Wilderness Mountain Abruzzo, il cui responsabile regionale, Massimo Tudini, ha rilasciato un comunicato in cui appoggia il rifiuto dell’Ente a colorare in modo artificiale il Gran Sasso, esponendo anche le sue motivazioni.

Gran Sasso illuminato di rosa: un grosso no

Il Paretone del Corno Grande si sarebbe dovuto illuminare di rosa con luci artificiali all’arrivo del Giro d’Italia 2024 a Prati di Tivo, ma l’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso ha messo il suo veto, decisione con cui è particolarmente d’accordo l’associazione Wilderness Mountain Abruzzo che ha spiegato le motivazioni per cui questa pratica avrebbe mortificato la bellezza del Gran Sasso.

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Si legge nel comunicato che, oltre a motivazioni scientifiche, ci sono ragioni paesaggistiche e naturali per cui una colorazione artificiale sarebbe stata una scelta illogica e inadeguata: “Il Gran Sasso assume ogni giorno la colorazione che gli viene conferita dal ciclo della natura, tra cui anche il rosa e sicuramente non ha bisogno di colorazione artificiale notturna per poter esprimere tutto il suo impatto visivo al paesaggio circostante“.

Inoltre, si legge, la presunta valorizzazione del territorio attraverso questo artificio scenico non avrebbe avuto lo stesso impatto sugli spettatori che, conoscendo la natura artificiale della colorazione, non si sentirebbero invogliati a visitare quei territori. Mentre le riprese di un paesaggio naturale, senza alcun tipo di trucco, valorizzerebbe maggiormente la regione.

Inoltre, sempre secondo il comunicato di Wilderness Mountain Abruzzo, manifestazioni e slogan di questo tipo dovrebbero cadere in secondo piano rispetto all’importanza di politiche strutturali da attuare nel territorio: “L’economia della montagna stessa ed il benessere economico delle popolazioni che vi risiedono stabilmente, hanno urgente bisogno di politiche strutturali contro l’abbandono, di servizi potenziati rispetto alle altre aree più antropizzate e di soluzioni concrete e durature, anziché di slogan o di manifestazioni estemporanee ancorché a favore di uno sport, quello ciclistico, basato sul mezzo di trasporto ecologico per eccellenza, la bicicletta“.

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